Il segretario generale CGIL rivendica l’espressione e rilancia contro il Governo Meloni
Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha lanciato un appello deciso alla mobilitazione sociale, definendola non solo necessaria ma una forma autentica di democrazia. Durante il primo Forum delle Relazioni Industriali, organizzato da Confindustria e Assolombarda a Milano, Landini ha sottolineato come l'attuale livello di disuguaglianze richieda un'azione collettiva. “Se le disuguaglianze sono così gravi, l’invito a organizzarsi insieme per cambiare la situazione è un atto di democrazia”, ha affermato. Il leader sindacale ha espresso preoccupazione per un Paese in cui il 50% degli elettori si astiene dal voto, sentendosi abbandonato e privo di rappresentanza. La soluzione, per Landini, è incoraggiare ciascun cittadino a unirsi ad altri per migliorare la propria condizione e quella dell’Italia. Landini ha puntato il dito contro la situazione drammatica di chi, pur lavorando, vive in povertà: “Non ho mai visto nulla di simile. Quando si arriva a questi livelli, è giusto che le persone reagiscano per cambiare le cose”. Un altro tema centrale è stato quello dell’autonomia differenziata. Landini ha ribadito con fermezza la posizione della CGIL: non semplici modifiche alla legge, ma la sua totale abrogazione. “Abbiamo raccolto firme non per emendare, ma per cancellare questa legge”, ha chiarito. La CGIL intende continuare la propria battaglia, sostenendo le proprie ragioni davanti alla Corte costituzionale e alla Cassazione. “Ci aspettiamo che vengano prese decisioni adeguate”, ha concluso Landini, ribadendo l’impegno del sindacato a difendere i diritti di tutti i lavoratori e la coesione del Paese. La chiamata alla mobilitazione e il rifiuto di accettare le disuguaglianze mostrano un chiaro messaggio: il cambiamento è necessario e possibile, ma solo attraverso un’azione collettiva.
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