Le città di Anzio e Nettuno si preparano a tornare alle urne dopo due anni di commissariamento per mafia, un periodo segnato da ombre pesanti e accuse che hanno messo in luce l'infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione pubblica. L'eco delle parole del pubblico ministero Giovanni Musarò, che ha paragonato la situazione locale a quella calabrese, risuona ancora forte. Lo scenario tratteggiato dal processo "Tritone" al Tribunale di Velletri racconta di un sistema criminale legato alla ‘Ndrangheta, che controllava gli appalti e il narcotraffico attraverso connivenze tra politica e clan. La campagna elettorale è stata contrassegnata da un'attenta verifica delle liste da parte delle autorità. Tra le irregolarità emerse, un caso di incandidabilità segnalato dalla commissione parlamentare Antimafia a Nettuno ha riacceso i riflettori sull'importanza di scelte trasparenti e responsabili da parte dei partiti. A Nettuno, cinque candidati si contendono la carica di sindaco: il centrodestra punta sul chirurgo Daniele Maggiore, mentre il PD presenta Nicola Burrini. Movimento 5 Stelle, liste civiche e candidati indipendenti completano la rosa. Anzio vede una sfida altrettanto aperta, con Stefano Bertolini per il centrodestra e Aurelio Lo Fazio per il centrosinistra, affiancati da altri aspiranti sindaci supportati da movimenti civici e partiti minori. Le elezioni rappresentano un momento cruciale per le due comunità, chiamate a voltare pagina e a riaffermare i valori della legalità e della trasparenza. L’attenzione sarà alta, sia nei seggi sia nelle aree limitrofe, grazie a una stretta vigilanza richiesta dalle associazioni locali impegnate nella lotta alla mafia. Per i cittadini, questi due giorni di voto sono un’opportunità per lasciarsi alle spalle un passato ingombrante e guardare a un futuro di rinascita democratica.
Foto © Imagoeconomica
Anzio e Nettuno al voto dopo il commissariamento per mafia
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