Una narrazione che sembra non finire, un circolo vizioso che si è innestato, un’entropia le cui caratteristiche rimarcano impetuose emotività da parte dell’Ucraina e il pugno duro di Putin, in risposta all’UE ed agli USA. Da quel 24 febbraio 2022 che non cessano i capricci di Zelensky, pompati e rinvigoriti ogni volta dall’imperialismo occidentale, che cerca in tutti i modi di anelare più pressantemente il fiato sul collo Russo.
L’Ucraina è evidente che è solo il braccio armato e la bambola da gioco dell’occidente. Tuttavia per la politica Europea resta uno stato indipendente con diritti internazionali da dover difendere. Questo è ciò che ha ribadito il Parlamento Europeo dopo la riunione del G7 del 25 ottobre. Come farlo? Semplice continuare a fornire denari ed armi all’Ucraina, la quale non è Stato, ma carne da macello.
Perché non sono i politici e i suoi finanziatori a scendere in campo, ma civili innocenti che fungono solo da scenario di guerra?
In arrivo ora dal G7 un pacchetto corposo di finanziamenti, della bellezza di circa 50 miliardi di dollari in prestiti “Extraordinary Revenue Acceleration” (ERA).
“Esprimiamo il nostro massimo apprezzamento per la tempestiva attuazione di questa storica decisione dei Leader del G7 da parte dei Ministri delle Finanze che hanno concordato una soluzione tecnica che garantisca coerenza, coordinamento, equa distribuzione dei prestiti e solidarietà tra tutti i partner G7. Siamo particolarmente grati all’Unione Europea e ai suoi Stati membri per il loro impegno costruttivo verso questo straordinario risultato”. - Si legge nel documento pubblicato dagli organi di governo, e poi continua - “Il G7 rimane fermo nella sua solidarietà nel sostenere la lotta dell’Ucraina per la libertà, la sua ripresa e ricostruzione. Erogando un ingente finanziamento tramite i prestiti ERA per soddisfare le sue urgenti necessità, abbiamo ancora una volta chiarito il nostro incrollabile impegno a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Il tempo non è dalla parte del Presidente Putin”.
L’indicibile campagna bellica è al primo posto negli interessi politici soprattutto di quelli italiani, giacché difendere un paese indipendente viene prima delle problematiche interne di un paese. Con Sanità che cade a pezzi, garanzie di un futuro assolutamente incerte, assenza di posti di lavoro, o se ci sono precari e svalutati, aumento dell'esodo di cervelli, natalità al limite, costi della vita altissimi.
Ricordiamo l’articolo 11 della Costituzione - “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Sebbene vi siano norme e leggi che vietino l’utilizzo delle armi o mezzi affini come strumento di risoluzione di controversie internazionali, le si ignorano per perseguire fini di lucro cooperativo.
Beni bloccati: il Consiglio raggiunge un accordo su misure di assistenza macrofinanziaria all'Ucraina per un valore massimo di 35 miliardi di EUR e su un nuovo meccanismo di prestito per l'attuazione dell'impegno del G7
L’UE in linea con le disposizioni adottate dal G7 ha raggiunto un accordo su un pacchetto di assistenza finanziaria per l'Ucraina, comprendente un prestito a titolo di assistenza macrofinanziaria (AMF) eccezionale per un importo massimo di 35 miliardi di euro e un meccanismo di cooperazione in materia di prestiti, che aiuterà l'Ucraina a rimborsare prestiti per un importo massimo di 45 miliardi di euro erogati dall'UE e dai partner del G7.
“L'assistenza finanziaria mira a fornire un sostegno immediato in relazione al fabbisogno di finanziamento urgente dell'Ucraina, aumentato a causa dell'intensificarsi dell'aggressione russa nei confronti del paese.
Volodymyr Zelensky
Il rimborso del prestito AMF eccezionale e dei prestiti bilaterali ammissibili dei partner del G7 nell'ambito dell'iniziativa ERA (prestiti per l'accelerazione delle entrate straordinarie a favore dell'Ucraina) sarà assicurato attraverso i fondi provenienti da flussi futuri di entrate straordinarie derivanti dalle attività pubbliche russe bloccate.
Il meccanismo per i prestiti all'Ucraina erogherà tali fondi, come pure eventuali importi ricevuti come contributi volontari da parte degli Stati membri e di paesi terzi o da altre fonti, sotto forma di sostegno finanziario all'Ucraina, per assisterla nella gestione e nel rimborso dei prestiti.
Il prestito AMF per un valore massimo di 35 miliardi di EUR è il contributo dell'UE al prestito del G7 del valore massimo di 45 miliardi di EUR. La nuova operazione di AMF sarà legata a condizioni politiche coerenti con lo strumento per l'Ucraina, in particolare con il piano per l'Ucraina. I sistemi di gestione e di controllo proposti nell'ambito del piano per l'Ucraina e le disposizioni specifiche in materia di prevenzione delle frodi e di altre irregolarità si applicheranno anche al prestito AMF.
Al fine di consentire una rapida adozione e di garantire che l'assistenza macrofinanziaria raggiunga l'Ucraina quanto prima, gli Stati membri hanno convenuto oggi che, se il Parlamento europeo adotterà la proposta della Commissione senza modifiche, anche il Consiglio procederà all'adozione del testo senza modifiche”.
Zelensky: mi aspetto che i sostegni aumentino prossima settimana
Il presidente Volodymyr Zelensky si aspetta che la prossima settimana i pacchetti di sostegno per l'Ucraina aumentino. Lo riporta l'Ukranska Pravda, citando il suo consueto discorso serale.
"Abbiamo stabilito un nuovo formato di cooperazione: Ucraina più i Paesi dell'Europa settentrionale. In questo quadro, stiamo rafforzando la nostra collaborazione in materia di difesa, politica ed economia - ha aggiunto - Al centro di questa partnership ci sono i nostri valori condivisi. Immaginiamo un'Europa che vogliamo trasmettere alle generazioni future, un'Europa che sia innegabilmente sicura, democratica e capace di proteggere gli interessi degli europei".
Questa storia sembra non terminare, da una parte Putin allenta la presa e cerca negoziati - “Siamo pronti a cercare compromessi, siamo pronti a fare questi compromessi ragionevoli, ma non voglio entrare nei dettagli ora, perché non ci sono negoziati sostanziali e l'altra parte rifiuta”, ha detto in un'intervista con Olga Skabeeva per il programma “60 Minutes” sul canale televisivo Rossiya 1. Dall’altra parte l’occidente vuole a tutti costi portare avanti una guerra che sicuramente muove l’economia e i suoi interessi.
Come cittadini ed esseri umani dovremmo distanziarci da tali azioni barbare e criminali, promuovendo fratellanza universale e pace tra i popoli; la guerra non è mai una soluzione, come la violenza genera sempre altra violenza.
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