Dietro la passione per il tifo, gli intrecci nascosti tra tifoserie, estrema destra e affari d’oro legati al bagarinaggio
Dalle aggressioni agli omicidi, dietro le tifoserie degli ultrà di Inter e Milan si nascondono interessi criminali che poco o nulla hanno a che fare con la passione per il calcio. Alcuni dei recenti episodi che hanno coinvolto le frange più estreme delle due tifoserie hanno svelato legami stretti e ben nascosti, che dimostrano come il tifo organizzato sia profondamente intrecciato con la criminalità. Il primo episodio di violenza risale ad aprile, quando un personal trainer, Cristian Iovino, è stato aggredito da un gruppo di ultrà rossoneri. L’episodio ha avuto ampia risonanza mediatica anche per la presenza del noto cantante Fedez. Un altro episodio, ancora più scioccante, è l’omicidio di Antonio Bellocco, erede di una famiglia legata alla 'Ndrangheta, avvenuto due settimane fa a Cernusco sul Naviglio. Bellocco è stato ucciso da Andrea Beretta, ex capo ultrà dell'Inter, con il quale aveva stretti rapporti all'interno della Curva Nord. Un delitto senza precedenti, che coinvolge direttamente una figura legata alla criminalità calabrese. Beretta ha dichiarato agli inquirenti che l’omicidio è stato un atto di autodifesa, poiché temeva di essere ucciso dalla famiglia Bellocco. Tuttavia, gli investigatori non escludono che alla base vi siano motivi ben più complessi, forse legati ad affari illeciti, come la vendita dei biglietti delle partite allo stadio San Siro o il controllo del merchandising. Gli affari illeciti, la criminalità e il calcio hanno radici profonde, sia dentro che fuori dallo stadio. L'omicidio di Bellocco ha infatti riportato alla memoria un altro delitto avvenuto nel 2022: quello di Vittorio Boiocchi, storico leader della Curva Nord interista. Un omicidio ha avuto un impatto significativo sulla gestione del gruppo ultrà, portando alla guida Marco Ferdico, una figura vicina sia ai gruppi di estrema destra che alla mafia calabrese. Sul fronte della tifoseria milanista, in particolare quella più estrema, la situazione non sembra migliore. Luca Lucci, ex leader della Curva Sud del Milan, si trova agli arresti domiciliari per traffico di droga. Oltre a una discreta collezione di Daspo, Lucci può vantare un passato segnato da condanne e legami con la criminalità organizzata. Insomma, sembra che il mondo del calcio sia circondato da affari redditizi e molto pericolosi. Le curve degli stadi assomigliano sempre più a centri di controllo per attività illegali come la vendita abusiva di biglietti - il cosiddetto bagarinaggio - il merchandising e persino lo spaccio di droga. Il tutto avviene all'interno di un mondo sommerso, dove ultrà e criminalità organizzata si incontrano e fanno affari.
Fonte: Domani
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