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Davanti al collegio della terza sezione del tribunale di Palermo presieduto da Fabrizio La Cascia il pubblico ministero Giacomo Brandini ha chiesto la condanna di Rosario Crocetta (difeso dall’avvocato Vincenzo Lo Re), l'ex presidente della Regione siciliana, dell'armatore Ettore Morace (assistito da Giovanni Di Benedetto) e dell'ex collaboratore di Crocetta Massimo Finocchiaro (avvocati Marcello Montalbano e Nunzio Rosso). Per l'ex presidente della Regione sono stati sollecitati sette anni di carcere, mentre per Morace e Finocchiaro sei anni e sei mesi ciascuno. La procura ha chiesto anche una multa per la compagnia marittima di 400 mila euro.
Secondo l'accusa la Regione, col suo governatore dell'epoca, avrebbe "cucito" un bando su misura, in cambio di tangenti, che avrebbe consentito alla compagnia Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, di mantenere il monopolio nei collegamenti marittimi con le isole minori. Sempre con lo stesso fine sarebbe, poi, arrivata una proroga del servizio nel 2017 in cambio di un contributo elettorale di 5 mila euro con cui Morace finanziò il movimento politico dell'ex presidente della Regione "Riparte Sicilia". Ad ottobre sarà la volta dei legali delle difese.


Troncone del processo Mare Nostrum

Il procedimento che si sta celebrando è un troncone del processo sull’indagine Mare Nostrum, la cosiddetta “tangentopoli del mare” che si è celebrato in primo grado a Trapani.
Il tutto nacque dall'inchiesta sull’armatore trapanese Ettore Morace, patron della Ustica Lines, incaricata dei servizi di collegamento con le isole minori – considerato dall’accusa il creatore di un vero e proprio sistema di corruzione che prevedeva soldi, Rolex, borse e altri regali ai politici.
L'inchiesta era stata chiusa nel novembre del 2019 e la procura contestava che la società di Morace avesse ottenuto, tra il 2008 e il 2014, dieci milioni di euro come compensazione finanziaria di servizi di trasporto marittimo che in realtà non sarebbero stati effettuati.

Foto © Imagoeconomica

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