Nuovi elementi sarebbero emersi in Commissione Antimafia: si torna a parlare di Camorra e scommesse illegali
La procura di Trento ha riaperto le indagini sull'esclusione di Marco Pantani dal Giro d'Italia del 1999 per doping: un caso che ha suscitato diversi interrogativi rimasti ancora senza risposta nonostante gli anni trascorsi. Il nuovo fascicolo - ha reso noto l’Ansa - è stato affidato alla pm della Dda Patrizia Foiera e riguarda l'ipotesi, emersa anche dalle audizioni in Commissione Antimafia, di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla Camorra. Questo giro puntava a evitare la vittoria del “Pirata” nella classifica finale, riuscendo così a incassare considerevoli vincite economiche attraverso le scommesse. Il primo a parlarne è stato il noto criminale Renato Vallanzasca: sulle presunte scommesse legate alla Camorra ha anche scritto un libro. Vallanzasca, nel suo libro, ha raccontato di aver saputo in carcere, nel ’99, che Pantani non avrebbe mai vinto il Giro d’Italia di quell’anno a causa di un complotto ordito dalla Camorra, la quale avrebbe manipolato le provette del sangue del “Pirata”, determinando la sua esclusione dalla competizione sportiva. Cosa che poi si è effettivamente verificata.
L’esclusione di Pantani dal Giro d’Italia
Nel giugno del ‘99, durante il Giro d'Italia, il test antidoping rilevò un livello di ematocrito nel sangue di Pantani superiore al limite consentito, circostanza che portò alla sua esclusione dalla gara. Successivamente, con la pubblicazione del libro di Vallanzasca, la procura di Trento aprì un’indagine basandosi sulle dichiarazioni presenti nel libro. Interrogato, Vallanzasca confermò il racconto, ma non rivelò mai l’identità della persona che gli aveva fornito quell'informazione. Venticinque anni dopo, la pm Patrizia Foiera si è recata a Milano, nel carcere di Bollate, per interrogare nuovamente Vallanzasca. Probabilmente dalle audizioni in Commissione Antimafia sono emersi elementi che potrebbero fornire una svolta decisiva sul caso. Intanto - come ha fatto sapere Repubblica - ci sarebbero già dei nomi emersi in Commissione Antimafia, come quello del capo del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti, oppure quello di Rosario Tolomelli, camorrista, “che all’epoca dell’inchiesta di Forlì rivelò che da tempo la popolazione carceraria era al corrente dell’esclusione di Pantani”.
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