Il 9 luglio, i lavoratori precari A.S.U. (Attività Socialmente Utili) impiegati nei siti culturali e nei musei della Regione Siciliana si riuniranno in un sit-in di protesta davanti alla sede della Presidenza regionale. La manifestazione giunge dopo mesi di tentativi infruttuosi di dialogo con le istituzioni regionali. A comunicarlo sono FP CGIL - UGL - ALE UGL - CONFINTESA - COBAS CODIR
Le organizzazioni sindacali hanno ripetutamente sollecitato l'applicazione dell'art. 10, comma 2, della L.R. n° 1/2024, che dovrebbe garantire la contrattualizzazione del personale ASU direttamente utilizzato dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana. Nonostante gli incontri iniziali con l'Assessore Regionale dei BB.CC. e dell'I.S. e il Dipartimento Regionale della Funzione Pubblica, la situazione è rimasta in stallo.
Non possiamo non sottolineare ennesimo paradosso della Regione Siciliana per la condizione di questi lavoratori: mentre il loro lavoro ha contribuito significativamente all'incremento del turismo nell'isola, con numeri da record, la loro posizione lavorativa rimane precaria. Questi lavoratori svolgono un ruolo cruciale nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, ma si trovano ancora dopo 26 anni in una situazione di instabilità professionale.
FP CGIL - UGL - ALE UGL - CONFINTESA - COBAS CODIR avevano già richiesto una convocazione urgente, rimasta inascoltata, per discutere e risolvere le problematiche inerenti alla stabilizzazione del personale ASU, sottolineando la necessità di evitare ulteriori rimpalli tra gli assessorati e di garantire un percorso di stabilizzazione efficace e tempestivo.
La protesta mira a ottenere finalmente un incontro con il Presidente della Regione. I lavoratori A.S.U. avvertono che, se l'esito dell'incontro non sarà soddisfacente, procederanno con azioni più incisive, tra cui uno sciopero e il blocco permanente di tutte le attività nei siti culturali.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di contraddizioni. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha più volte proclamato la fine del precariato in Sicilia. Tuttavia, queste dichiarazioni sembrano dimenticare proprio i precari A.S.U. dei Beni Culturali, gli unici gestiti direttamente dalla Regione. Questa apparente discrepanza tra le dichiarazioni e la realtà sul campo ha ulteriormente esacerbato la frustrazione dei lavoratori.
L'amministrazione Schifani si trova ora a dover dimostrare coerenza tra le dichiarazioni di fine del precariato e le azioni concrete. La risoluzione di questa vertenza non solo influenzerà il futuro professionale di questi lavoratori, ma avrà anche un impatto significativo sulla gestione e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano.