Tra poche ore la Corte d'Assise d'appello di Bologna dovrà decidere se confermare o meno la condanna all'ergastolo per concorso nella strage del 2 agosto 1980 inflitta a Paolo Bellini in primo grado. Intervenuto a margine di un dibattito su stragi e depistaggi nell'ambito della festa Cgil "Manifesta" il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime Paolo Bolognesi guarda con fiducia all'esito del processo.
"Abbiamo buone speranze che vada bene - ha affermato - Lunedì molto probabilmente avremo la sentenza dell'appello e a nostro parere non è che gli avvocati della difesa abbiano portato cose nuove che possano far superare la sentenza di primo grado. Anzi, le cose che avevano messo in pedana e che potevano creare dubbi sulla reale presenza di Bellini in stazione il 2 agosto sono state superate in maniera clamorosa". Sul 2 agosto, ha affermato ancora il rappresentante dei famigliari delle vittime, "si sta dipanando la matassa dei depistaggi, di chi li ha voluti e di chi ha aiutato i terroristi. In questo momento noi possiamo dire con certezza che la strage è stata voluta e finanziata dai vertici della loggia massonica P2, protetta, aiutata e coperta dai vertici dei nostri servizi segreti ed eseguita da terroristi fascisti. Ci abbiamo messo quarant'anni ad arrivare alla verità? Sì, ma avevamo nemici estremamente forti e i documenti erano difficili da reperire. Quando abbiamo potuto trovare questi documenti lo abbiamo fatto".
Intanto, è già a buon punto l'organizzazione delle celebrazioni dell'anniversario della strage avvenuta 44 anni fa. "Il discorso è a buon punto, stiamo aspettando lunedì per vedere se c'è la sentenza", ha proseguito Bolognesi. Da capire chi ci sarà per le istituzioni anche perché "il Governo solitamente informa all'ultimo momento". Comunque "a giorni vedrete affisso il manifesto. Speriamo vada tutto bene e sia come al solito una giornata di grande ricordo ma anche di grande presa di coscienza da parte di tutta la popolazione", auspica il presidente dei famigliari. Accanto a lui a "Manifesta" era presente la scrittrice Benedetta Tobagi, che ha dedicato diversi libri alle stragi e ai depistaggi. "Invito tutti - ha detto Tobagi a proposito del 2 agosto 1980 - a relativizzare la distanza temporale, quando c'è stato un meccanismo di potere così feroce, a livello così alto, che ha voluto intralciare la ricerca della verità è chiaro che poi ci vuole tempo a smontare la macchina del depistaggio e a rimettere insieme i pezzi. Dobbiamo focalizzarci su tutto quello che, nonostante questo dispiegamento di forze massicce per impedire ai cittadini di sapere la verità, è venuto fuori. Adesso su Bologna abbiamo i mandanti, abbiamo il disegno, i finanziatori, il ruolo della P2 e tutte le connivenze. La verità richiede fatica e richiede tempo". Uno sforzo che la Cgil ha voluto in qualche modo accompagnare portando l'associazione dei famigliari delle vittime nei luoghi di lavoro. Perchè il "ruolo del sindacato confederale è quello di presidio democratico", ha sottolineato Gianni Monte della segreteria provinciale. "Se una comunità non si stringe attorno a coloro che vogliono verità e giustizia si rischia che coloro che vengono dopo non siano al corrente dei fatti".
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Strage Bologna, Bolognesi: ''Buone speranze per l'appello Bellini''
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