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La vasta operazione condotta dalla Dia e dal Comando provinciale dei Carabinieri di Latina, ha portato a 25 ordinanze di misure cautelari, emesse dal gip di Roma su richiesta della Dda a carico di alcuni appartenenti ad una associazione mafiosa radicata ad Aprilia, in provincia di Latina. Tra i reati contestati figurano estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti.

Nel corso delle indagini, avviate nel marzo 2018, sono stati raccolti "elementi gravemente indiziari" in ordine alla esistenza di "una associazione mafiosa operante nel territorio di Aprilia e comuni limitrofi avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, avente come finalità quella di commettere più delitti": traffico di sostanza stupefacente, estorsione aggravata, rapina, lesioni e minaccia utili ad imporsi sul territorio ed ottenere il sostentamento di affiliati detenuti; usura ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria nel confronti di commercianti e imprenditori per cospicue somme di denaro; detenzione e porto di armi. Obiettivo, quello di "acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici e ostacolare il libero esercizio del voto". In corso anche numerose perquisizioni. Alle 12,30 è in programma una conferenza stampa in procura a Roma.

C’è anche il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi tra le persone arrestate durante la maxioperazione dei carabinieri. Al momento sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari per il primo cittadino eletto nelle file del centrodestra a maggio del 2023.

"L'arresto del sindaco di una delle principali città della Regione è un fatto gravissimo che avviene in un territorio, la zona pontina, dove già altri due Comuni, Anzio e Nettuno, erano stati sciolti per Mafia nel 2022 - ha detto Enza Rando, responsabile Legalità Dem e componente della commissione Antimafia -. L'inchiesta della Dia ad Aprilia porta alla luce uno spaccato di criminalità e infiltrazioni mafiose preoccupante. Un'organizzazione criminale capace di dominare la scena territoriale e di condizionare il piano politico, con complicità anche nei vertici comunali”.

Per la senatrice “è necessario che la commissione Antimafia si attivi subito per raccogliere gli atti dell'inchiesta, ascoltando le associazioni dell'antimafia che proprio in questi giorni avevano chiesto di essere audite sui fenomeni criminosi che caratterizzano questo territorio. L'antimafia sociale, il lavoro quotidiano di comitati e associazioni, è il presupposto fondamentale per liberare i territori dai condizionamenti delle organizzazioni criminali".
   

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