I giudici hanno accolto come testimoni Donatella Di Rosa (Lady Golpe) e Mario Mori
È iniziato ieri al tribunale dei minorenni di Brescia il processo a carico di Marco Toffalini oggi ribattezzato Franco Maria Müller, oggi residente in Svizzera. I pubblici ministeri lo hanno accusato di essere uno degli esecutori materiali della Strage di Brescia avvenuta il 28 maggio 1974 (8 morti e 102 feriti). All'epoca dei fatti Toffaloni era minorenne.
L'altro esecutore, sempre secondo i magistrati, era Roberto Zorzi, che verrà giudicato da giugno dal tribunale ordinario.
L'avvocato di Toffaloni, non presente in aula, aveva chiesto il riconoscimento della prescrizione e sostenuto la tesi che per un minorenne - anche se solo all'epoca dei fatti - la pena non possa essere quella dell'ergastolo. Ma i giudici hanno respinto le eccezioni sollevate dall'avvocato e dunque il processo andrà avanti.
Il presidente Federico Allegri e il giudice a latere Alessandra Micucci ritengono infatti che il reato di strage per il quale il neofascista veronese, oggi 66enne, è accusato, non si può considerare prescritto nonostante l'ordinamento preveda, per chi era minorenne all'epoca della commissione del delitto, una pena massima di vent'anni. I giudici hanno poi accolto tutti i testi, anche quelli citati dalla difesa e soprattutto Donatella Di Rosa, ribattezzata Lady Golpe, e l'ex ufficiale dell'Arma Mario Mori, già indagato dalla procura di Firenze nell'ambito delle stragi del 1993.
L'accusa aveva chiesto di non accogliere la richiesta di testimonianza di Mori e Donatella Di Rosa, ma i giudici hanno invece dato parere favorevole. Il processo davanti al tribunale dei minori è stato aggiornato al sei giugno e sono già state messe in calendario anche le udienze per il 13 e il 27 giugno.
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