Tre volumi di oltre 300 pagine per più di 500 poesie di Salvo Vitale. I primi versi sono dell’anno 1962, gli ultimi del 2024: più di mezzo secolo di “appunti” , una retrospettiva in cui passano le esperienze, i sogni, gli amori, le amarezze, gli entusiasmi, le scelte politiche, l’analisi della realtà, la ricerca delle parole giuste, per descrivere immagini e sentimenti. Spesso il poeta indulge a tentazioni surrealistiche, tipiche del momento storico vissuto, altre volte a ricerca semiseria di rime, per sottolineare la presa di distanza da tutte le forme di poesia “aulica” e il rifiuto dei parametri ufficiali entro cui il poeta dovrebbe muoversi. La connaturata trasgressività dell’autore lo porta a individuare vizi e difetti della società contemporanea, a farsene beffe, a tracciare un solco che porti al momento della ribellione e alla costruzione di una scelta di vita in cui a tutti gli uomini sia concesso di godere dei privilegi che, al momento, sono goduti da pochi. Gli alti momenti di liricità alimentano la condizione di vissuto, sopravvissuto, straniero, disperso, represso, inespresso, distaccato, solo, che caratterizzano la personalità del poeta, insieme a una continua ricerca del riso, della gioia, della vita vissuta pienamente, di ciò che sta oltre la soglia della razionalità, verso orizzonti considerati inaccessibili.
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Tre volumi di Salvo Vitale, mezzo secolo di poesia
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