L'imprenditore al Corriere della Sera: “Mi sono fidato e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola”
Circa cento milioni di euro: sarebbe questo il buco drammatico presente nel bilancio dell’azienda Benetton che ha spinto il suo fondatore, Luciano Benetton, a ritirarsi dal suo ruolo di presidente esecutivo. “Mi sono fidato e ho sbagliato - ha raccontato il patron del gruppo al Corriere della Sera -. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che c'era qualche cosa che non andava, che la fotografia del gruppo che ci ripetevano nei consigli di amministrazione i vertici manageriali non era reale”. Come ha evidenziato lo stesso Benetton, il Covid-19 ha influito negativamente sui bilanci del gruppo. Tuttavia, ulteriori indagini hanno portato alla luce un problema di natura finanziario ben più grave di quanto inizialmente dichiarato. Successivamente, le tensioni interne e le critiche verso “l’atteggiamento arrogante e poco capace dei nuovi dirigenti” hanno fatto il resto.
“Frasi del tipo ‘abbiamo deciso noi e dovete attenervi’, che non siamo abituati né a sentire né ad utilizzare in azienda - ha precisato Benetton - danno la levatura della nuova compagine manageriale. Naturalmente lo faccio presente con fermezza ai ‘nuovi’ e in un cda manifesto la mia grande preoccupazione per un andamento economico che non quadra assolutamente”. Poi, aggiunge: “In uno dei consigli avvenuto nei mesi successivi è scoppiata la bomba. Presentano d’improvviso un buco di bilancio drammatico, uno shock che ci lascia senza fiato: ‘saremo attorno ai 100 milioni’. Comunque tutto quello che è emerso e sta emergendo da settembre 2023 è una vergogna”. - prosegue - “Per fortuna avevamo deciso di ritirare da tempo dalla Borsa la Benetton. Quindi, i rischi imprenditoriali erano e sono tutti in capo alla famiglia. Ma ancora una volta per la mia storia, per quello che significa la società, per i dipendenti, le famiglie, i tanti che entrano fiduciosi nei negozi dalla Moldavia a Parigi da Nuova Delhi a Los Angeles, prima di lasciare il gruppo intendo spiegare con la trasparenza che mi caratterizza cosa è successo senza per questo sottrarmi alle mie responsabilità”. E ancora: “Sono uscito dall'azienda nel 2012 con la società in salute, con un fatturato di 2 miliardi e in utile. Solo dopo una forte insistenza da parte di mio fratello Gilberto - ha precisato il noto imprenditore - ho deciso di rientrare nel 2018, poco prima della sua scomparsa. Edizione non era riuscita a trovare una compagine manageriale di qualità. La società perdeva parecchio. Appena rientrato cerco di risolvere gli errori più evidenti; verso la fine del 2019 mi suggeriscono una candidatura per il ruolo di amministratore delegato”. Poi, la scelta di Luciano Benetton di puntare “su un candidato che viene dalla montagna, mi fa simpatia - ha precisato - mi dico 'scarpe grosse cervello fino', si presenta con apparente volontà di capire e farsi carico dei problemi, compresa la compagine manageriale da integrare. Va detto che vengo avvertito da una telefonata accorata di un conoscente di non proseguire con questa persona perché la definisce assolutamente non idonea a un incarico così complesso”.
I sindacati hanno espresso forti preoccupazioni per i lavoratori, mentre Benetton ha ribadito l'impegno della famiglia a risanare l'azienda. Fonti vicine al gruppo Benetton - ha fatto sapere il Corriere della Sera - hanno dichiarato che non c'è un vero e proprio buco di bilancio, ma una perdita significativa rispetto alle previsioni del piano triennale. Intanto, Ansa ha reso noto che il nuovo amministratore delegato che dovrà provare a rilanciare il noto gruppo di abbigliamento sarà Claudio Sforza. Il cda di Benetton Group ha approvato all'unanimità il progetto di bilancio 2023, che sarà sottoposto all'approvazione dell'assemblea dei soci il prossimo 18 giugno. Il fatturato è pari a 1.098 milioni, l'ebit è in rosso di 113 milioni e la perdita netta è arrivata a 230 milioni dopo 150 milioni di svalutazioni. Il patrimonio netto è di 105 milioni. L'azionista Edizione supporterà il piano di rilancio stanziando 260 milioni nei prossimi anni dopo i 350 milioni iniettati negli ultimi esercizi.
Foto © Imagoeconomica
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