A Messina Giuseppe Conte e i 5Stelle incontrano i comitati cittadini contrari alla grande opera
Il ponte sullo Stretto è un’opera inutile, insensata e dannosa. Renato Accorinti, ex sindaco di Messina ed insegnante, ribadisce con forza quanto va denunciando con coraggio da oltre vent’anni: il ponte Messina-Reggio Calabria non serve né ai siciliani né ai calabresi. E questa volta lo ha fatto davanti ai membri del Movimento 5 Stelle di Sicilia e al leader del partito Giuseppe Conte, sceso sull’isola per incontrare le famiglie (sono oltre 1500) che rischiano l’esproprio. Un incontro avvenuto dopo l’appuntamento di Torre Faro, luogo in cui dovrebbe essere installato il maxi-pilone di quasi 400 m dalla sponda isolana. La delegazione pentastellata a guida di Conte si è poi spostata a Capo Peloro Hotel dove si è tenuto un incontro pubblico al quale hanno parteciperato i rappresentanti dei principali comitati cittadini contrari alla realizzazione dell'opera, il ''Comitato Invece del Ponte’’ con Elio Conti Nibali e Sergio De Cola e il ''Comitato No Ponte Capo Peloro'' con Mariella Valbruzzi, del WWF con Aurora Notarianni, di Legambiente con Anna Giordano e quindi l'ex sindaco di Messina Renato Accorinti.
"Non abbiamo bisogno del ponte. Ci sono una serie di criticità, cosa succederebbe se ci fosse un terremoto, come è accaduto di recente a Taiwan”, ha affermato Accorinti in un intervento energico e appassionato. Le misure da adottare nell’isola, secondo l’ex primo cittadino di Messina, sono altre. E riguardano le speculazioni edilizie, la fatiscenza dei trasporti, l’emergenza idrica e il degrado di alcune scuole. “Ho insegnato educazione fisica non ho avuto mai una palestra”, ha detto Accorinti. L’ex sindaco ha ricordato che l’opera costerà 15 miliardi di euro alle casse dello Stato, una spesa abnorme.
“Abbiamo bisogno di aliscafi e di navi e senza rischi. Abbiamo ancora il treno a gasolio”, ha aggiunto spiegando che per attraversare in treno la Sicilia da Trapani a Ragusa ci vogliono 13 ore.
“Il Sud ha una potenzialità mostruosa, il futuro dell’Italia è il Sud. Ma ci hanno massacrati per 150 anni”, ha detto ancora Accorinti gettando il cuore oltre l’ostacolo e chiedendo più volte a Giuseppe Conte, quasi a rassicurarsi, un vero impegno per questa causa che riguarda la Sicilia, il Sud e l’Italia intera. Il leader dei 5 Stelle sembra aver recepito l’appello dell’ex sindaco e delle 12mila persone che lo scorso dicembre sono scese in strada per protestare contro la realizzazione di questa grande opera. “In questo progetto - ha detto Conte - c'è tanta superficialità e frettolosità che diventa anche sospetta. È lo stesso progetto del 2011, 2012 rinfrescato con qualche ulteriore considerazione ma che conserva integre tutte le criticità sollevate e mai superate sul piano ingegneristico ambientale e trasportistico”. Quindi la promessa dell’ex premier. “Contrasteremo in tutti i modi un'opera senza capo e né coda che costerà decine e decine di miliardi e distruggerà ambiente, biodiversità ecosistemi, e tutto questo quando ci dobbiamo mettere 5, 10 ore per attraversare la Sicilia. Non lo dobbiamo consentire. Faremo questa battaglia insieme perché è una battaglia giusta, razionale, lungimirante che non guarda al passato ma al futuro''.
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