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Per Estela de Carlotto l’Argentina sta attraversando una fase “tragica

L’Argentina sta attraversando un brutto momento, politicamente, socialmente ed economicamente. Ci manca una direzione chiara. Tutti devono avere il diritto a mangiare, a una casa e a un lavoro e questi diritti invece si stanno perdendo. La situazione del lavoro è particolarmente tragica. Stanno cacciando le persone dai ministeri, le lasciano per strada dal giorno alla notte. È lo Stato che agisce contro la società”. Intervistata dal Fatto Quotidiano, Estela de Carlotto ha tracciato uno spaccato devastante su quanto sta accadendo nel “Paese del Sole”. La presidentessa dell'Associazione ‘’Abuelas de Plaza de Mayo'', ieri era presente presso l’Università Roma Tre in occasione della cerimonia per il conferimento della laurea honoris causa in “Lingua e letterature didattiche e la traduzione”. Un riconoscimento conferito a ''una figura eccezionale, un simbolo della lotta per i diritti umani per il riconoscimento e il ritrovamento dei figli e dei nipoti dopo un'atroce dittatura'', come ha sottolineato il Rettore Massimiliano Fiorucci. ''Una donna che non ha mai smesso di lottare, che è diventata un punto di riferimento non solo per il suo Paese, ma per il mondo. Ci sembrava un riconoscimento doveroso e anche un monito educativo per tutti i nostri studenti e le nostre studentesse’’, ha aggiunto.

Già negli anni più bui della dittatura argentina, infatti, las madres avevano iniziato a cercare i propri figli e i propri nipoti, nati nei centri clandestini di detenzione, tortura e sterminio o rubati dai militari durante i sequestri delle loro vittime. Per il suo straordinario impegno e la sua azione umanitaria, de Carlotto è stata candidata più volte al premio Nobel per la Pace e ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali. La honoris causa conferita è stata una preziosa occasione per fare memoria della tragedia consumata in Argentina con il colpo di stato militare del 1976.

Tornando all’intervista del Fatto, Estela de Carlotto in merito alla grave crisi che ha colpito l’Argentina ha aggiunto: “Certo, il presidente Javier Milei è stato eletto dal popolo; quindi, è chiaro che dobbiamo rispettarlo in quanto tale. Però anche lui deve rispettare noi, perché è ingiusto licenziare una persona che ha famiglia di colpo per una decisione presa dall’alto. Non è facile criticare il governo, proprio perché è stato votato dalla gente. Il popolo è sovrano e Milei deve essere presidente. Speriamo che a poco a poco cambi atteggiamento. Se non lo farà, beh, vedremo cosa faranno la giustizia e cosa farà il Parlamento”.

Foto © Vladimir Platonow/ABr

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