L’Operazione Pandora, scattata all'alba di ieri, ha avuto come destinatarie 11 persone tra esponenti politici, funzionari comunali ed imprenditori, accusati a vario titolo di “scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Nell’inchiesta è coinvolto anche il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino (Lega), che è “destinatario della sospensione per 1 anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata”. Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando.
Dall’inchiesta, emergerebbero accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santapaola-Ercolano, riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco Santi Rando, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di indagini del nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Catania condotte tra il 2018 e il 2011 e coordinate dalla Procura distrettuale etnea.
“Non è una novità che gli intrecci all’interno dei quali agisce Cosa Nostra siano sempre gli stessi - dichiara il segr. gen. Fillea Cgil Sicilia Giovanni Pistorio - è attraverso il losco interagire di violenza mafiosa, affari, funzionari corrotti e politici compiacenti che viene oltraggiato l’operato del popolo siciliano; cambiano i protagonisti di questo sporco intreccio, cambia la forma della struttura criminale, cambiano gli interessi economici verso i quali dirige i propri tentacoli la piovra ma ciò che non cambia, ciò che rende unica Cosa Nostra è il fatto che si nutre attraverso il suo rapporto con chi governa il territorio traendone vantaggio. Il controllo mafioso del voto, da fare confluire verso politicanti compiacenti, per ottenere il controllo delle istituzioni democratiche e l’utilizzo di queste ultime al fine del controllo dei flussi di denaro e del consenso sociale, è un cancro che si deve debellare. Le recenti inchieste che hanno visto il coinvolgimento in tutta la Sicilia di imprenditori e rappresentanti delle istituzioni locali e regionali danno forza ai tanti che vogliono reagire. Il calo di attenzione e l’interessata rassegnazione sono gli atteggiamenti che dobbiamo respingere con forza. Servono a nulla le analisi del giorno dopo ed il finto stupore se la battaglia non la si combatte passo dopo passo, giorno dopo giorno sul territorio. Serve vigilare sui finanziamenti, sui flussi di denaro e su tutte quante le attività collegate all’investimento sin dalla fase del potenziale approvvigionamento. Non si può lasciare l’enorme peso dell’intera lotta tutto sulle spalle della magistratura e delle forze dell’ordine”.
La Gip della procura di Catania, Carla Aurora Valenti, ha applicato a Sammartino, “la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici ricoperti, con interdizione da tutte le attività inerenti, per la durata di un anno”.
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