di Antonio Nicola Pezzuto - 7 novembre 2013
Motta: “Preoccupazioni assolutamente infondate. Non corriamo dietro ai fantasmi”. Ma la Procura di Bari indagherà.
“So per esperienza che, fino al 1992, le zone del Sud, fino alle Puglie, era tutta infettata da rifiuti tossici provenienti da tutta Europa. Anche in Puglia c’erano discariche nelle quali si scaricavano sostanze che venivano da fuori: a mia conoscenza personale nel Salento, ma sentivo parlare anche delle province di Bari e Foggia”. Questa testimonianza di Carmine Schiavone, rilasciata alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul ciclo dei rifiuti il 7 ottobre 1997 e secretata fino a pochi giorni fa, ha creato un diffuso allarmismo nella popolazione pugliese, soprattutto in quella salentina.
A gettare acqua sul fuoco, e a spegnere ogni possibile preoccupazione, il Procuratore Cataldo Motta: “Quelle dichiarazioni non avevano rilievo e non sono state nemmeno trasmesse alla Procura di Lecce. Era un discorso totalmente generico, privo di fondamento, privo di riscontri. Non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi”. Deciso e perentorio il Procuratore sull’argomento che tanto sta facendo discutere nel Salento. Non lascia spazio a possibili repliche o a dubbi con le sue affermazioni: “Non corriamo dietro ai fantasmi, non l’abbiamo mai fatto. Non credo ci sia da fare nulla, il territorio è assolutamente tranquillo. Da quello che mi risulta Schiavone ha parlato vent’anni fa e ha riferito delle indicazioni di carattere generale che risalivano a oltre dieci anni prima. Quindi alla notte dei tempi. Sono preoccupazioni assolutamente infondate. Il territorio è assolutamente sotto controllo, anche per quanto riguarda le discariche che sono monitorate c’è un’attenzione particolare. Non c’è nulla di cui preoccuparsi”.
Se alla Procura di Lecce sono tranquilli, un po’ meno lo sono in quella di Bari, visto che la Procura del capoluogo pugliese ha deciso di aprire un’indagine conoscitiva e costituire una task force per far luce sulla questione relativa ai rifiuti tossici che, stando alle dichiarazioni di Carmine Schiavone, sarebbero stati seppelliti in Puglia dalla Camorra negli anni Novanta.
Ad aprire il fascicolo il Procuratore Aggiunto Pasquale Drago. Al momento, contro ignoti, e senza ipotesi accusatorie: “Il Procuratore di Lecce Cataldo Motta ha ragione – chiarisce Drago – non ci sono concrete evidenze di un rischio per la salute dei cittadini pugliesi, ma abbiamo il dovere di dare una risposta certa sullo stato di salute della regione”.
La task force che indagherà sarà composta da un Sostituto della Dda e da uno del pool ambiente, direttamente coordinati da Drago. Si tratta del sostituto della Dda Teresa Iodice e del Pm che ha la delega per i reati di traffico di rifiuti, Renato Nitti. Gli accertamenti saranno affidati al Corpo Forestale, «in sinergia - ha spiegato il Procuratore Aggiunto Drago - con gli organismi regionali interessati alla tutela dell'ambiente».
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