di Domenico Ferlita - 24 giugno 2013
Notte molto impegnativa per gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, che hanno
messo in atto una maxi-operazione portando all’arresto 27 persone affiliate al clan Strisciuglio,
famiglia più temuta nel barese appartenente all’organizzazione criminale della Sacra Corona Unita.
La misura cautelare è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura distrettuale antimafia. Il blitz è scattato questa notte, nei quartieri Libertà, San Paolo, San Pio, Carbonara e non solo. A finire in manette, anche vari esponenti dei territori dei comuni limitrofi: Bitonto, Noicattaro, Adelfia e Capurso, dove sono intervenuti circa un centinaio di agenti in collaborazione con il Reparto prevenzione crimine, Unità cinofile e Reparto volo della polizia di Stato.
Adesso, gli arrestati dovranno rispondere dell’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, porto e detenzione illegale di armi da guerra e comuni da sparo.
Intanto, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha colto l’occasione per congratularsi con il procuratore distrettuale Antonio Laudati, con il questore Domenico Pinzello, con il capo della Squadra Mobile Luigi Rinella e con tutti coloro che hanno contribuito nella brillante operazione messa a segno questa notte. “Ora Bari è più serena”- ha commentato il sindaco Emiliano in una dichiarazione. “Il ritorno in carcere di una parte dei luogotenenti del gruppo mafioso che erano stati scarcerati rende più serena la città. Solo qualche settimana fa mi ero espresso su ciò che occorre in questo momento: buone indagini e arresti mirati di persone che costituiscono un pericolo per la società. C'è un tempo per l'antimafia sociale e la rieducazione del condannato, che dobbiamo sempre praticare, e un tempo per la repressione dura e senza tentennamenti. La sicurezza delle persone si ottiene anche attraverso un numero di detenzioni carcerarie coerente con il numero dei soggetti pericolosi in circolazione. Questo - continua Emiliano - non è il tempo delle amnistie, soprattutto se motivate da ragioni politiche, e neppure di scarcerazioni a buon mercato. Occorre far uscire con le leggi in vigore coloro che non debbono stare inutilmente in carcere e consentire a chi tra questi, soprattutto stranieri, non ha una dimora nel nostro Paese, di ottenere gli arresti domiciliari presso strutture pubbliche o solidali che in tal modo, secondo criterio, consentiranno di ridurre l'affollamento dei nostri penitenziari".
Con gli arresti di oggi, si sono concluse le quattro inchieste basate principalmente sulle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ex appartenenti al clan Strisciuglio. Ciò rappresenta un duro colpo per la criminalità organizzata pugliese.