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assalto-portavaloriMomenti di puro terrore sulla Statale 16 ma i tre vigilantes speronano i rapinatori e riescono a fuggire
di Antonio Nicola Pezzuto - 4 gennaio 2013
Momenti di puro terrore sulla Statale 16 che collega Lecce a Maglie. Un commando, composto da almeno sette, otto o forse anche dieci banditi incappucciati e armati di kalashnikov, ha teso un agguato a un furgone portavalori dell’ istituto di vigilanza “Sveviapol”, diretto agli uffici postali del Magliese per la consegna delle pensioni.

Criminali senza scrupoli, disposti a tutto pur di accaparrarsi il bottino. Un piano studiato nei dettagli e non andato a buon fine grazie alla prontezza e al coraggio dei vigilantes.
Per portare a compimento il disegno criminale, i banditi hanno sbarrato le vie d’ accesso al tratto di strada percorso in quel momento dal portavalori. A tal fine, i malviventi hanno posizionato trasversalmente su entrambe le carreggiate della statale, lungo le quali la circolazione è a senso unico, due grossi camion telonati. Uno, subito dopo lo svincolo per Galugnano procedendo verso Maglie, l’ altro all’ altezza della svolta per Caprarica in direzione Lecce. I mezzi sono stati dati alle fiamme per non fare avvicinare gli automobilisti e per ritardare e rendere più difficile l’ arrivo delle forze dell’ ordine.
In questo scenario, due Bmw di grossa cilindrata inseguono il blindato a bordo del quale ci sono tre guardie giurate che trasportano denaro per circa un milione di euro.
La prima auto, un Suv bianco modello X6, sorpassa il portavalori e gli sbarra la strada. Dalla macchina scende un uomo con il volto coperto, vestito con una tuta scura e armato di fucile mitragliatore. L’ indivduo spara due colpi: uno colpisce il cofano, l’ altro la ruota anteriore destra. Altri due partono da una seconda autovettura, una Bmw berlina che, nel frattempo, si è accostata al lato sinistro. I proiettili, questa volta, centrano lo sportello del conducente e forano la ruota posteriore.
A questo punto, quando sembra che i banditi hanno raggiunto il loro scopo, arriva la reazione dell’ autista del portavalori che cerca disperatamente di trovare una via di fuga. Il conducente del blindato inserisce la retromarcia, sperona la Bmw berlina piazzata sul retro per impedire la fuga e, dopo un testacoda, inizia a percorrere la statale contromano. Fortunatamente tra il camion lasciato in fiamme e il guard rail c’ è lo spazio necessario per consentire il passaggio del portavalori.
La guardia giurata alla guida del mezzo svolta quindi per il primo svincolo utile, quello che conduce a Lizzanello, fermando la sua corsa solo davanti alla stazione dei carabinieri.
In breve tempo sulla statale arrivano pattuglie di polizia e carabinieri assieme a due squadre di vigili del fuoco che spengono l’ incendio. Ma, nel frattempo, in una piazzola di sosta poco dopo lo svincolo per Caprarica, i rapinatori hanno appiccato il fuoco alla Bmw berlina che aveva affiancato il blindato. Il Suv, invece, è stato trovato completamente carbonizzato nel garage di un casolare mai finito di costruire nelle campagne tra Martignano e Sternatia. L’ X6 è servito ai malviventi per fuggire e raggiungere i complici attraverso le campagne di contrada “Chicco Rizzo”, dove hanno fatto perdere le tracce.
“Per salvarci sono stati importanti l’ esperienza ed il sangue freddo. Per quanto mi riguarda è la seconda volta che mi trovo al cospetto di gente armata intenzionata a portarsi via il denaro. E’ già accaduto nel 1995 sempre sulla Lecce-Maglie, ai tempi in cui la Sacra Corona Unita assaltava tutti i furgoni. Andò bene anche quella volta”.
Così commenta l’ accaduto Valerio Bruno, 55 anni, di Cavallino, capo macchina e responsabile del portavalori.

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