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I nuovi assetti criminali dopo la morte di Piscitelli e la Camorra romana di Michele Senese detto “O Pazzo

Il 7 agosto 2019 Fabrizio Piscitelli, altrimenti noto con il nome di “Diabolik”, viene ucciso con un colpo di pistola alla testa mentre si trovava in compagnia del suo autista al parco Acquedotti, nella periferia a sud della Capitale. Da quel giorno, la situazione criminale romana sembra essere molto più instabile e pericolosa. Sfogliando l'agenda del noto narcotrafficante e capo ultras della Lazio, emergono anche i motivi. All’interno del suo taccuino, tra numeri, appuntamenti e note varie, si intravedono, infatti, le capacità di un uomo in grado di rapportarsi con diverse sfere della società, da quella criminale a quella imprenditoriale. All’interno dell’agenda recuperata nella Jeep dell’autista di Diabolik sono presenti gli incontri in Chiesa, con i parenti e gli amici, ma anche quelli con i neofascisti e i trafficanti. Peccato che molte informazioni, forse le più importanti, potrebbero essere annotate sulle pagine mancanti, strappate via probabilmente per evitare che potessero finire nelle mani sbagliate. Non è un caso che all'interno dell’agenda marchiata Greenwich siano state strappate pagine corrispondenti a diversi mesi - come ha riportato Repubblica - ben sette su dodici. All’interno dell’agenda c’è la “comunione” del 26 maggio di una delle sue figlie e il “matrimonio” dell’altra il 14 luglio. Il 9 aprile, invece, oltre alla “riunione con i ragazzi”, c’è anche “l’associazione vittime della strada”.


diabolick pagina diario repubblica


Poi, la cena con Alessandro Capriotti, il narcos noto anche come il “Furfante”, e il pranzo segnato per il giorno 9 luglio con Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute che gestisce lo stadio Olimpico. Il 20 maggio, invece, Piscitelli scrive sulla sua agenda: “Sentire Luigi Ciava”. Secondo gli investigatori, potrebbe trattarsi di Luigi Ciavardini, l’ex Nar condannato a 30 anni per la strage di Bologna. Come anticipato, la morte di Piscitelli ha innescato una spirale di violenza e instabilità nel sottobosco criminale romano. Una realtà precaria, sostenuta unicamente dalla ferma determinazione dei vari clan nel perseguire i propri guadagni. Ad oggi, la Capitale è stata suddivisa in diverse aree, tutte controllate da numerosi clan pronti a usare la “forza” se minacciati. Tuttavia, sembra che la Camorra romana sia guidata da Michele Senese, altrimenti noto come “'O Pazzo”. Giunto nella Capitale negli anni ‘80, durante la guerra di Camorra che ha visto fronteggiarsi la Nco di Raffaele Cutolo e la famiglia di Carmine Alfieri, ‘O Pazz ha ottenuto nel tempo una supremazia criminale significativa sulla città di Roma, controllando quartieri come Tuscolano, Appio, Cinecittà e Casilino. Anche se in questo momento Senese è in carcere, sembra che il controllo della sua famiglia sul territorio sia tutt'altro che terminato. Infatti, nonostante alcuni capi clan siano in carcere, le famiglie criminali sono diverse e tutte in grado di mantenere il controllo della loro zona grazie a dei vice affidabili o parenti capaci di sostituirsi al capofamiglia. Gli investigatori hanno ipotizzato che proprio la Camorra romana, insieme ad altre mafie come la 'Ndrangheta, funge da grossista nel mercato della droga a Roma. Allo stesso tempo, altri clan locali sarebbero dipendenti da queste organizzazioni per ottenere la droga in stock da poter vendere all’interno delle piazze di spaccio. Una dinamica alla quale non può sottrarsi nemmeno quello che resta della banda della Magliana, che in questo momento ha una presenza molto limitata a sud-ovest della città.

Fonte: La Repubblica

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