“La criminalità organizzata è vista come una opportunità di guadagno”
In Europa si continua a “parlare di mafie” ma “non si ha il coraggio di creare un sistema penale, processuale e detentivo proporzionato a quella che è la realtà”, perché le “mafie in Europa portano soldi, contanti e liquidi che finiscono nel Prodotto interno lordo dei Paesi. Fanno economia: nella visione mercantile, in quella dei commercianti e degli imprenditori, vuol dire che arrivano milioni di euro in contanti. E quindi l’approccio è quello di considerare l’arrivo delle mafie come un’opportunità. L’economia illegale che entra in quella legale”. Sono state queste le parole del procuratore della repubblica di Napoli Nicola Gratteri in un’intervista rilasciata al 'Fatto Quotidiano'.
Gratteri ha fatto riferimento alla notizia degli ultimi giorni sulla presenza delle mafie in Germania di cui abbiamo già scritto in un precedente articolo.
Il ministro degli interni tedesco aveva ammesso, in sintesi, la presenza di oltre mille membri attivi delle mafie italiane in Germania: “Io dico da anni che la Germania è il secondo Paese, dopo l’Italia, a più alta densità ‘ndranghetistica” ha detto il magistrato ricordando come “i mafiosi tendono ad andare a radicarsi nei posti dove c’è ricchezza e dove c’è maggiore possibilità di nasconderla”.
Ricchezza proveniente in larga parte dalle tonnellate di cocaina che la ’Ndrangheta è in grado di far arrivare in Europa. Questo determina un ‘problema’ per la ‘Ndrangheta, in quanto si trova nella condizione di dover necessariamente “riciclare tutto quel denaro”.
La circolazione di grandi flussi di capitale di provenienza illecita non ha mai suscitato grande interesse da parte degli Stati membri: basti pensare che “nessun Paese europeo ha un tetto al contante, solo l’Italia che ora l’ha fissato a cinquemila euro. Per il resto c’è solo una direttiva europea che invita gli Stati a non consentire transazioni finanziarie superiori a diecimila euro in contanti. Quindi mi pare il nulla o quasi”, ha detto Gratteri.
E poi ancora: in Europa (esclusa l’Italia) il reato di associazione mafiosa “non esiste” e inoltre anche le modalità con cui vengono eseguiti gli arresti risultano alquanto dubbiosi: “A Bruxelles, nel periodo degli attentati dell’Isis, le forze dell’ordine avevano individuato un terrorista. La polizia sapeva che si trovava in un determinato quartiere, ma non è potuta intervenire fino alle 6 del mattino. La legge, infatti, non prevedeva che si potessero fare interventi di notte. Solo dopo questo caso è stata cambiata la norma: oggi gli arresti si possono fare anche di notte. Ma solo se tratta di presunti terroristi”, ha concluso il magistrato.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
Foto © Deb Photo
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