Il capo dello Stato scioglie il parlamento e annuncia elezioni anticipate. Portoghesi tornano alle urne il 10 marzo
Il governo portoghese e lo stesso premier sono stati investiti dall’inchiesta sullo scandalo corruzione negli investimenti 'verdi’. Antonio Costa (in foto) è stato costretto a dimettersi dopo 8 anni alla guida del Paese. L'annuncio in tv del primo ministro socialista è arrivato dopo una mattinata convulsa in cui la polizia ha compiuto blitz e perquisizioni negli uffici governativi, nei ministeri e tra le persone a lui più vicine. "Sono fiducioso nel funzionamento della giustizia e voglio dire ai portoghesi, guardandoli negli occhi, che non ho sulla mia coscienza il peso di nessun atto illecito", ha detto Costa davanti alle telecamere, mentre da ore circolavano indiscrezioni su un suo possibile coinvolgimento penale nella vicenda che ha portato all'arresto di diverse persone del suo entourage. Il fermo è infatti scattato per il suo capo di gabinetto, Vítor Escaria, del sindaco della città portuale di Sines, Nuno Mascarenhas, e dell'imprenditore, consulente e amico personale del premier, Diogo Lacerda Machado. Tutti arrestati per il rischio di fuga e inquinamento delle prove mentre tra gli indagati ci sono anche il ministro delle Infrastrutture João Galamba, quello dell'Ambiente Duarte Cordeiro e il capo dell'agenzia ambientale del Paese. Coinvolto nell'inchiesta anche l'ex titolare dell'Ambiente João Pedro Matos Fernandes, dal quale è iniziata gran parte dell'inchiesta. Le indagini, che hanno portato la polizia a compiere perquisizioni negli uffici ma anche nella residenza del premier, si concentrano su una serie di procedimenti nell'attribuzione di appalti chiave per il futuro della transizione e dell'autonomia energetica del Portogallo: le miniere di litio a nord, nella cittadina di Montalegre, e i progetti legati all'idrogeno verde a sud, intorno all'importante complesso portuale e industriale di Sines. Per Costa, in quanto primo ministro, l'indagine sarà condotta dalla Corte suprema e bisognerà appurare quanto fosse a conoscenza di ciò che viene addebitato ai suoi più stretti collaboratori. Uno snodo importante dell'inchiesta sarebbero proprio tre telefonate tra Costa e Matos Fernandes, intercettato dagli inquirenti che indagavano sull'allora ministro e su un investimento di oltre un miliardo e mezzo nell'idrogeno verde. Recentemente la Corte suprema aveva autorizzato l'uso di una delle tre telefonate. Gli indagati saranno interrogati nelle prossime 48 ore, ma per il ministro Galamba è già scattata l'ipotesi di reato: corruzione attiva e passiva e abuso d'ufficio. Ora per il Portogallo si apre una pagina politica delicata. Per Costa, che dal 2015 al 2022 aveva guidato esecutivi di minoranza (il secondo era caduto sull'approvazione della Finanziaria 2022), l'attuale governo, nato dalla maggioranza assoluta ottenuta il 30 gennaio 2022, doveva essere quello più facile. E invece è arrivato lo scandalo giudiziario. Proprio nei giorni scorsi il Parlamento portoghese aveva iniziato a discutere gli emendamenti alla bozza di legge di Bilancio, che dovrebbe essere approvata definitivamente il prossimo 29 novembre. Sarà l'ultima Finanziaria di António Costa. Intanto ieri sera il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa ha annunciato che scioglierà il parlamento e indirà elezioni generali anticipate per il 10 marzo 2024, in seguito alle dimissioni del primo ministro Costa. "Ho deciso di sciogliere l'Assemblea della Repubblica e di indire le elezioni per il 10 marzo", ha dichiarato il capo di Stato conservatore in un discorso televisivo.
Fonte: Ansa
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