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Durante la sua intervista l’insegnante universitario ha spiegato quali sono le reali differenze tra Isis e Hamas

L’Occidente deve assolutamente riuscire a riconoscere le vittime da ambo le parti e smetterla di ostracizzare il dibattito”. Lo ha ribadito l’analista arabo Ziad Majed, noto scienziato politico che insegna all’Università Americana di Parigi, per commentare l’attacco all’ospedale Ahli Arabi Baptist a Gaza City. Intervistato da “Il Fatto Quotidiano”, Majed ha spiegato a chiare lettere che i crimini contro l’umanità devono essere sempre condannati. “Le uccisioni di civili, l’occupazione e i crimini contro l’umanità devono essere sempre condannati dagli Stati democratici: i doppi standard non devono più esistere. Quando un ospedale viene bombardato - ha proseguito - concediamo il beneficio del dubbio che sia realmente accaduto in base a chi guida l’aereo: è il doppio standard dell’Occidente”. Difatti, l’analista si è soffermato sui dibattiti televisivi e sulle modalità narrative che alimentano l’incapacità di poter essere empatici verso le vittime, indipendentemente dal colore delle bandiere. “Quando si partecipa a una trasmissione tv cercando di fornire una prospettiva storica, spesso il conduttore ferma tutto e chiede all’ospite: ‘Condanna l’operato di Hamas?’. È diventata una domanda imprescindibile, che riduce all’autocensura chiunque voglia fornire il contesto degli eventi. Se l’invitato prende invece le parti israeliane, non gli viene mai chiesto di cominciare prendendo le distanze dall’azione del governo. Questo non aiuta perché deumanizza una parte: le vittime palestinesi, che non hanno spazio”. L'analisi di Majed mette in luce anche gli effetti di una possibile incomprensione, che potrebbe portare la massa a non riconoscere le differenze sostanziali tra Hamas e il fondamentalismo islamico. Una comprensione superficiale di tali fenomeni potrebbe, infatti, contribuire ad aumentare la paura tra le persone, mettendo così in secondo piano le vere vittime della guerra: il popolo. “L’Isis è un movimento jihadista che non ha nessuna priorità territoriale né un governo con una prospettiva politica delineata nel tempo, né legata a una qualche lotta. La sua idea di jihad - ha precisato - non ha un nemico particolare e definito. Nel caso di Hamas, parliamo invece di un movimento politico islamista rinchiuso nel contesto della lotta israelo-palestinese e che non ha mai operato fuori da questo territorio”.

Tuttavia, nonostante “la tendenza di molti paesi nel voler archiviare politicamente la loro simpatia per i palestinesi, a causa di una mancanza di sintonia con Hamas o perché legati a Paesi occidentali e agende ben diverse, le manifestazioni di questi giorni dimostrano che esiste un sentire comune tra la gente che si rispecchia nel sentimento di ingiustizia dei palestinesi”. Durante la sua intervista, Ziad Majed ha espresso alcune considerazioni molto interessanti anche sul ruolo dell’Iran: “Teheran vuole avvicinarsi ai cuori degli arabi, dicendo: ‘Noi iraniani vi supportiamo, non come i vostri governi che vi hanno abbandonati!’. Il risultato più evidente per il governo degli ayatollah è un margine di manovra politico molto più ampio. Da una parte ha acquisito nuovi alleati locali, come i movimenti jihadisti che muovono guerra a comando contro Israele, garantendogli un coinvolgimento da lontano. Dall’altro, oggi una forza maggiore ai tavoli sul nucleare e sulle sanzioni occidentali”. Infine, l’analista arabo è ritornato sugli effetti di una narrativa che sembra voler “nascondere la questione israelo-palestinese, che è lì da settant’anni”. La crisi a Gaza non è iniziata il 7 ottobre scorso, ma molto tempo prima. “Solo nell’ultimo decennio ci sono stati numerosi attacchi contro la striscia di Gaza e migliaia di vittime, la maggior parte civili. In questo senso manca completamente la contestualizzazione degli eventi: per esempio, nessuno ricorda che l’attuale governo israeliano è di estrema destra e che molti membri dell’esecutivo covano l’idea di annettere la Cisgiordania e imporre misure ancora più stringenti contro Gaza”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Foto originale © Majd Eid

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