Si è tenuta a Padova in data 7 ottobre la manifestazione contro il nuovo concetto di smart cities, inserito nell’evento internazionale “Free From Control”, tenutosi in Italia, anche nelle città di Torino, Pescara, Catania, Udine, Magenta, Trento, Firenze, Siena, Milano, Brescia, Belluno, Parma, Cagliari, Sanremo, Como, Cecina, Enna, Roma e Parma. Tra i relatori erano presenti l’avvocato Erminia Ferrari, la storica e saggista Ornella Mariani, lo sviluppatore web Epto, l’attivista Giovanni di Vito, il giudice monocratico della sezione penale del Tribunale di Pisa e Lina Manuali, il regista Achille Zainz e il cantante Povia.
Un corteo che ha mobilitato centinaia di persone è partito da Piazza Garibaldi ed è culminato al Prato della Valle dove, l’apertura del dibattito che ne è seguito ha visto la proiezione di un video artistico realizzato dai ragazzi del collettivo di Casa Giovani del Sole (ospiti dell’evento), incentrato sul tema della libertà ed il controllo omnipervasivo che viene esercitato in maniera sempre più soffocante nei confronti dell’individuo.
Ne è seguito un intervento del giornalista di AntimafiaDuemila Francesco Ciotti, che ha descritto i pericoli derivanti dai nuovi piani, orchestrati da grandi gruppi di potere, atti controllare e confinare in maniera crescente la libera circolazione dell’individuo, esprimendo l’importanza nell’unione delle lotte contro quello che si configura come un sistema criminale integrato.
“Secondo l’IBM, il termine Smart cities racchiude in sé un nuovo concetto di città intelligente, che utilizza dispositivi interconnessi, ottimizzando l'uso di risorse limitate... Limitate per noi... badate bene!”, ha affermato Ciotti, spiegando come siano il World Economic Forum e la Rockfeller Foundation a promuovere l’idea di queste nuove realtà urbane digitalizzate, rispondendo a quell’1% della popolazione che, secondo un rapporto dell’Oxfam, tra il 1995 e il 2021, in termini patrimoniali, ha beneficiato del 38% del surplus di ricchezza, mentre il 2,3% del surplus è andato ad appannaggio della metà più povera della popolazione.
“In Inghilterra Tina Fawcett, leader del programma energetico dell'Università di Oxford, propone già la predisposizione di quote personali del carbonio, per le quali, ogni mese, a ciascuna persona verrà assegnata una quota limitata di emissioni da spendere in riscaldamento, energia, viaggi, cibo e possibilmente beni di consumo. Chi desidera spendere di più potrà acquistare delle ricariche”, ha continuato il giornalista, spiegando che si sta determinando un tipo di confinamento dato dalla crisi climatica, che diventa sempre più simile a quel confinamento sperimentato con l’emergenza Covid, quando le telecamere si diffusero persino nelle aree rurali delle regioni più remote, proprio in un periodo in cui la mobilità delle persone era limitata.
La digitalizzazione della nuova città del futuro in sostanza, secondo il quotidiano The Indipendent, ha come obiettivo quello di creare un sistema altamente interconnesso e controllato, in cui tutti i dati riguardanti la nostra vita quotidiana verranno raccolti, analizzati e utilizzati per prendere decisioni in tempo reale e fornire servizi più efficaci.
A descrivere i pericoli di questa nuova pianificazione urbana è intervenuto recentemente l'ingegnere ricercatore della Silicon Valley Aman Jabbi, che ha denunciato come si stia costruendo “un campo di concentramento aperto per la sorveglianza”.
“Tutto viene fatto in nome della sicurezza e della protezione”, ha scritto l’ingegnere in un documento di denuncia, descrivendo il divenire di una realtà sempre più orwelliana e totalitaria.
“Molte di queste luci a Led intelligenti sono dotate della cosiddetta tecnologia Puke Ray. Una tecnologia militare applicata nelle nostre città per un potenziale utilizzo contro
i civili, per gentile concessione del dipartimento per la Sicurezza interna degli Stati Uniti. Tutti i principali incroci in una Smart City dispongono di telecamere di sorveglianza digitali. Telecamere e dispositivi di ascolto stanno aumentando ovunque, nelle città grandi, medie e anche più piccole”.
“Anche il tuo cellulare ti sta ascoltando. E molti dei telefoni più recenti sono in grado di tracciare i movimenti degli occhi sullo schermo… Tutta questa tecnologia non è per la nostra sicurezza e protezione, come pubblicizzato. È per raccogliere dati e usarli per cambiare il tuo comportamento, il che significa che i dati verranno utilizzati per imporre il prossimo sistema di punteggio del credito sociale a tutti gli americani e alle persone libere ovunque”, ha spiegato Jabbi.
L’importanza di lottare su tutti i fronti di un sistema criminale integrato
Proseguendo la sua denuncia, il giornalista Francesco Ciotti ha sottolineato l’importanza di tornare a percepire la realtà di un sistema che nella sua totalità ci sta portando al collasso, in una crisi che concerne la geopolitica, l’economia, le mafie, l’ambiente, oltre che le libertà individuali già messe in discussione.
“Non possiamo essere liberi in un sistema dove uno dei più grandi pilastri dell’informazione libera, come Julian Assange è rinchiuso nel carcere di Belmarsh nel Regno Unito, senza che vi sia capo di imputazione nel sistema giuridico britannico e che rischia una pena di 175 anni di carcere negli Stati Uniti, solo perché ha rivelato i crimini di guerra statunitensi, per esportare la democrazia nel mondo. Non possiamo essere liberi vivendo in uno Stato che, come stabilito dalle sentenze, ha trattato con la mafia nel '92... Non possiamo sentirci liberi quando il nostro governo continua ad inviare armi in Ucraina, tradendo l’articolo 11 della nostra costituzione”, ha continuato il giornalista, concludendo l’intervento a richiamando al grande vento di cambiamento dato dalla candidatura alla presidenza degli Stati Uniti di Robert Kennedy jr.
Il nipote di John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti ucciso nel 1963, si è scagliato contro lo Stato Profondo, contro il complesso militare industriale, le industrie farmaceutiche e ha finalmente parlato della necessità di adoperarsi per la pace e far cessare quella “guerra infinita” portata avanti dall’occidente.
“Sosteniamo le voci che parlano di cambiamento, diventiamo noi il cambiamento che deve concretizzarsi in tutti gli aspetti della nostra vita! Solo così...rimanendo uniti, riotterremo la libertà”.
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