Le parti civili esprimono soddisfazione: “Riqualificata la strage in strage politica”
La Corte d'Assise d'Appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, ha confermato l'ergastolo per l'ex terrorista dei Nar, Gilberto Cavallini, nel processo sulla Strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Cavallini, 71 anni, un lungo percorso nella destra eversiva, è stato condannato in passato per diversi omicidi, tra cui quello del giudice Mario Amato, freddato alle spalle il 23 giugno 1980. Ha accumulato otto ergastoli, nove con quello di oggi.
La sentenza è stata letta dalla Corte dopo sette ore di camera di consiglio. L'imputato non era presente in aula. Alla lettura della sentenza in aula Bachelet erano presenti il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi e la vicepresidente Anna Pizzirani. Diversi anche i familiari delle vittime seduti tra il pubblico. In rappresentanza del Comune c'era anche la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy. Al fianco del sostituto pg Nicola Proto, durante la lettura del dispositivo, anche il nuovo procuratore generale, Paolo Fortuna e il nuovo avvocato generale dello Stato, Ciro Cascone.
"Dalla lettura del dispositivo è stato accolto l'appello della Procura della Repubblica che aveva impugnato la sentenza nella parte in cui aveva derubricato la strage da politica a comune”, ha detto il sostituto pg di Bologna, Nicola Proto, parlando con i giornalisti dopo la lettura della sentenza d'appello.
“Quindi con questa sentenza ritorna l'imputazione originaria che era quella di strage politica e la conferma sulla responsabilità dell'imputato". Una sentenza che boccia lo spontaneismo dei Nar? "Ovviamente aspettiamo le motivazioni, ma la sentenza dovrebbe essere in questa direzione", ha detto ancora Proto.
"Fu una strage politica e non una strage comune", ha detto il giudice Orazio Pescatore che presiedeva la Corte, leggendo la sentenza. Cavallini. Della stessa idea sono le parti civili.
"In questa sentenza viene riqualificata la strage in strage politica, viene confermata la condanna all'ergastolo a carico di Gilberto Cavallini con un riconoscimento chiaro dell'imputazione contestata in un processo che ha avuto due importanti novità in appello”, ha detto l'avvocato Andrea Speranzoni, che fa parte del pool di legali di parte civile che assiste i familiari delle vittime della mattanza del 2 agosto 1980. “Il crollo motivato e documentato della tesi difensiva della cosiddetta pista palestinese che si è completamente sgretolata in base alla documentazione portata dalla Procura generale in aula e la conferma dei rapporti fra i Nar che non sono spontaneisti ma un gruppo di terroristi neofascisti legati a Ordine Nuovo veneto colluso con apparati dello Stato infedeli alla Repubblica e alla democrazia".
"E' una sentenza che ci dà grande soddisfazione, ci aspettiamo adesso in 90 giorni una motivazione attenta che integri quella di primo grado - ha aggiunto - immaginiamo che ci sarà un grado di Cassazione quindi dobbiamo attrezzarci già per il grado di legittimità, ma oggi è un giorno importante per la giustizia, per questa città, per le vittime in primo luogo e per lo sforzo anche che è stato fatto in questa aula dal sostituto procuratore generale e dalle parti civili". Gilberto Cavallini è "un terrorista che ha colpito con gli altri la città di Bologna, che l'ha ferita e oggi ottiene una conferma della sua responsabilità penale con la condanna all'ergastolo, quindi noi siamo veramente soddisfatti per i nostri assistiti, per le istituzioni cittadine e regionali che rappresento ed è un giorno veramente luminoso", ha concluso Speranzoni.
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