Paolo Bolognesi attacca Nordio: “Ha detto cose false in Parlamento che rischiano di proteggere i terroristi”
“La matrice neofascista è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato”. Queste sono le parole che Sergio Mattarella ha pronunciato in occasione dell’anniversario della strage di Bologna. Un messaggio che, oltre a dare l’inizio alle commemorazioni per 43esimo anniversario della strage, ha riaffermato ancora una volta l’impegno profuso dalle istituzioni nel respingere i “registi occulti e i loro complici”, artefici di un sadico progetto eversivo basato sulla tensione e sulla paura. Tuttavia, il Capo dello Stato ha voluto sottolineare che la verità accertata finora non basta, ma occorre lavorare per ricostruire pienamente una parentesi tragica e sanguinosa che ha devastato Bologna e ferito il resto del Paese. “La ricerca della verità completa - ha ribadito Mattarella - è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. E’ in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese.” - prosegue - “Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso. Siamo con loro - ha concluso il Capo dello Stato - con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia”. Presente alle commemorazioni anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il quale, sulla scia del Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, ha evitato ogni riferimento alle responsabilità fasciste durante il suo intervento. Contro ogni tentativo di revisionismo portato avanti dalla destra e da alcuni pezzi di Fratelli d’Italia che continua ad insistere sulla “pista palestinese”, si è espressa anche l’Anpi. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Gianfranco Pagliarulo, durante il suo intervento, ha ribadito le responsabilità dei neofascisti e - ha reso noto “Il Fatto Quotidiano” - l’intreccio di poteri occulti dietro quella strage. “Sono ancora in corso, in particolare da parte di dirigenti di Fratelli d’Italia, tentativi di negazionismo e più in generale manovre per riscrivere la storia del decennio delle stragi nere. Negli anni scorsi - ha ribadito Pagliarulo - Giorgia Meloni ha più volte messo in discussione le verità accertate dalla magistratura. Oggi è presidente del Consiglio. La sua ambiguità non è più tollerabile”.
Bolognesi nomina Nordio e la piazza fischia
“Per proteggere terroristi, ha mentito al Parlamento”. Lo ha detto il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, che dal palco delle commemorazioni del 2 agosto 1980 si è scagliato contro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il motivo del duro attacco al guardasigilli, accolto e approvato dalla piazza con un coro di fischi, sarebbe rivolto alle parole che il ministro Nordio ha pronunciato durante un question time del 16 febbraio scorso; parole che, secondo Bolognesi, rischiano di favorire il terrorista Gilberto Cavallini. “Il ministro della giustizia Nordio, dicendo delle cose false in parlamento, ha cercato di salvare il terrorista Cavallini da una situazione veramente messa male - ha spiegato Bolognesi -. C'è una legge del 1952 che prevede che i giudici popolari che vengono eletti non debbano avere più di 65 anni al momento delle elezioni e non per tutta la durata del processo; per questo motivo a Palermo e a Messina hanno annullato alla Corte d'appello un processo di mafia e di femminicidio. Colta quell'occasione, il ministro Nordio in un question time il 16 febbraio 2023 ha detto che c'è una legislazione certificata e chiara che annulla questi processi, ma non è vero, la Cassazione non si è mai espressa direttamente su queste cose”. E ancora: “Il ministro ha detto delle balle e il parlamento ha fatto finta di niente. Credo che il parlamento e il governo debbano dire una parola sulle bugie che questo personaggio ha detto in parlamento, non può passare perché i rischi che abbiamo corso sono stati pesantissimi, rischiamo di far perdere anni di lavoro giudiziario e di far perdere tutto quello che si era conosciuto fino adesso. Adesso - ha sottolineato Bolognesi - il ministro ha detto che è una strage di destra, che è tutto tranquillo. A me interessa sapere per quale motivo questo ha mentito, non stiamo parlando di un ingegnere prestato alla Giustizia, ma di un giudice prestato alla Giustizia. Per quale motivo ha mentito e per quale motivo ha rischiato di dare una mano ai terroristi che hanno causato la strage di Bologna?”.
Paolo Bolognesi
La pista palestinese
Il presidente dell'associazione familiari vittime 2 agosto 1980 si è anche chiesto come il Governo possa dire che la strage di Bologna è stata di matrice fascista, “quando alcuni partiti hanno firmato per una commissione d'inchiesta su altre piste estere”. Secondo Bolognesi, infatti, si tratterebbe di un atteggiamento che rischia di creare solo confusione. “Non si può dire da una parte che è una strage fascista e dall'altra che sono stati i palestinesi. Mettetevi d'accordo nel Governo, i familiari vogliono parole chiare”. Difatti, per Bolognesi, il quadro sulla strage di Bologna, che il 2 agosto 1980 ha causato la morte di 85 persone e 200 feriti, è sempre più completo. Sull’attentato, Bolognesi ha ricordato: “Fu voluto dalla P2 e dal lato più oscuro interno alle istituzioni, eseguito dai neofascisti e coperto da esponenti dei servizi segreti. Si scelse di agire il primo sabato di agosto, come sei anni prima per la strage del treno Italicus. Una scelta emblematica come emblematica fu la decisione di colpire, ancora una volta e ancora più violentemente, la nostra città, roccaforte del Partito Comunista e da sempre portatrice di valori progressisti e democratici”.
Stragi ‘92-’93
Infine, durante il suo discorso, Bolognesi ha ricordato anche gli attentati del ‘92 e del ‘93 e alcuni collegamenti che potrebbero condurre alla strage di Bologna. Inoltre, il presidente dell'associazione che ricorda le vittime del 2 agosto 1980 ha ribadito la necessità di scavare a fondo per scoprire come certi personaggi potrebbero aver svolto dei ruoli che potrebbero unire gli eventi e fare chiarezza attraverso le indagini delle Procure competenti. “La strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 fa parte della strategia della tensione, nonostante alcuni pseudo storici si sforzino di negarlo: metodologie, personaggi implicati, esecutori materiali e loro protettori sono gli stessi, in un susseguirsi di attentati, protezioni dei servizi segreti italiani e depistaggi insistenti di vari settori ai vertici dello stato italiano. Con le ultime sentenze del processo Cavallini e del processo ai mandanti - ha ribadito Bolognesi - i collegamenti con le stragi del 92-93 si sono fatti più evidenti e le stesse Procure che indagano su quelle stragi si stanno interessando a personaggi implicati in prima persona nella strage di Bologna. Questo dimostra la continuità delle stragi del 92-93 con tutta la strategia della tensione”.
(Prima pubblicazione: 2 Agosto 2023)
Fonte: Ansa
Foto © Imagoeconomica
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