Ci avviciniamo, anche con qualche inedita polemica quest’anno, al 19 luglio. Come ogni anno migliaia di studenti, giovani da tutta Italia, prenderanno parte al ricordo delle vittima di via D’Amelio. E’ forse una delle occasioni giuste per riflettere sul ruolo di scuola ed educatori bella crescita di una cultura antimafia tra i nostri giovani studenti.
Partiamo da una premessa doverosa: l’ educazione alla legalità costituisce non soltanto l’elemento culturale indispensabile, ma anche un sostegno operativo quotidiano, affinché l’azione di lotta possa radicarsi saldamente nella coscienza e nella cultura dei giovani e conseguire, così, risultati positivi e duraturi nella lotta al fenomeno della criminalità. La nostra società si trova ad affrontare una emergenza speciale, costituita dalla progressiva espansione del fenomeno della criminalità organizzata, ormai non più identificabile con una specifica zona geografica, ma esteso a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, infiltrato nel tessuto politico, sociale ed economico del nostro Paese. Di fronte a questa realtà estremamente pericolosa è indispensabile che i giovani non rimangano passivi spettatori ma prendano coscienza del problema in sinergia con una scuola che gli da strumenti e in cui i temi della prassi quotidiana alla legalità trovano spazio. A tal fine il ruolo dei dirigenti scolastici e dei docenti assume un ruolo fondamentale e determinante.
Adriano Rizza, Segr. Gen. FLC CGIL Sicilia, categoria che in CGIl si occupa di scuola e formazione professionale.
Crede che occorra individuare e delineare i cardini di un percorso di formazione e di aggiornamento degli insegnanti, in coerenza con gli obiettivi di un percorso di legalità?
Quello della criminalità organizzata è un fenomeno sociale che sebbene il Giudice Falcone dichiarò che in quanto tale, avrebbe avuto un inizio e una fine, purtroppo possiamo solo affermare che ad oggi è stato oggetto solo di una grande trasformazione/evoluzione cosi come, d'altronde, avviene con tutti i fenomeni sociali.
Diventa pertanto fondamentale il ruolo della scuola e nel caso specifico mi riferisco al ruolo fondamentale e determinante che spetta a tutta la comunità educante. Voglio richiamare pertanto l’art. 24 del CCNL del 2018 con il quale si ribadisce il ruolo centrale della scuola all’interno di una comunità e come tutti coloro che vi fanno parte, nel rispetto del ruolo ricoperto, abbiano un protagonismo in termini sociali e culturali, dal dirigente scolastico al personale ATA, ai docenti e a tutte le altre persone che la vivono e la rendono attiva.
E nelle scuole di tutta Italia sono migliaia i progetti di educazione alla legalità che sono stati avviati negli ultimi 20 anni, proprio allo scopo di sensibilizzare le future generazioni alla conoscenza e alla prevenzione di questo fenomeno che oramai, sappiamo tutti benissimo, non incide solo nel mezzogiorno: la “mafia” siciliana, la “ndrangheta” calabrese o la “camorra” napoletana; ma su tutto il territorio nazionale e anche oltre i nostri confini.
Lo scopo della scuola diventa pertanto fondamentale e serve ad educare i nostri ragazzi ad essere cittadinanza attiva e consapevole.
Devo dire che in tutto questo il Ministero dell’Istruzione ha fornito validi strumenti alle scuole italiane partendo da una serie di protocolli d’intesa con associazioni importanti come “casa memoria Felicia e Peppino Impastato, fondazione Falcone, centro studi Borsellino e tutte le associazioni della magistratura.
E’ necessario realizzare attività di formazione e aggiornamento opportunamente calibrati sulla necessità di rinnovare e adeguare la funzione docente agli attuali bisogni formativi, con particolare riferimento al dovere di promuovere una cultura della legalità?
Credo anche che il personale docente, e non solo, partendo dall’inciso che tutta la comunità educante citata all’inizio ha un ruolo fondamentale, sia perfettamente consapevole dell’importanza di questo percorso educativo che è importante tanto quanto lo sono tutte le altre discipline che fanno parte dei programmi ministeriali.
Come sindacato, quali sono le “armi” che mettete in campo sotto il profilo della educazione alla cultura antimafia in una regione, come la Sicilia, che presenta ancora oggi vere e proprie “sacche” di resistenza rispetto al fenomeno?
La FLC CGIL, ma posso tranquillamente affermare tutta la confederazione cosi come altre categorie, ha messo da anni in campo una serie di azioni politico/sindacali finalizzate a promuovere la cultura antimafia, ricordare i fatti drammatici che hanno caratterizzato tutta la fase evolutiva di questo fenomeno sociale: la presenza sulla stampa di dichiarazioni che sanciscono una posizione netta e chiara della CGIL cosi come la partecipazione a tutte le manifestazioni finalizzate a commemorare gli eroi siciliani vittime per mano della mafia. Le commemorazioni del Primo Maggio, Pio La Torre, Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, etc.. etc.. sono tutte manifestazioni dove la CGIL è stata sempre presente numerosa e con un ruolo di protagonista e non marginale. Non dimentichiamo che per mano della mafia sono state barbaramente uccisi anche diversi sindacalisti.
Un ruolo determinante quello del sindacato se ribadiamo che il lavoro è legalità , che promuovere la cultura del lavoro vuol dire arginare e contrastare le mafie: cosa pensa lei in merito a questo?
Il lavoro è prima di tutto dignità e poi libertà di vivere consapevolmente e onestamente il ruolo di cittadino. Laddove non c’è lavoro, non solo c’è povertà ma soprattutto si viene a generare spontaneamente un bacino di utenza che la criminalità organizzata conosce bene e dal quale attinge per reclutare la manovalanza legata alla micro criminalità tipica di quartieri a rischio della nostra regione dove lo Stato, sappiamo benissimo, in certi casi è completamente assente.
“Fare cassa cancellando il reddito di cittadinanza è una follia” citando le parole del segretario Maurizio Landini, è stato un gravissimo errore di questo Governo e porterà inevitabilmente, verso l’incremento di tutti quei fenomeni di criminalità legate alla povertà che purtroppo è tornata ad aumentare pericolosamente.