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Per una certa corrente politica e di pensiero occupare un bene è un atto illegale da condannare senza sé e senza ma. Eppure, ci sono realtà in Italia che fanno dell’occupazione uno strumento di riqualificazione sociale di beni abbandonati dallo Stato. Ne è un esempio l’ex Questura Duomo di Palermo, in via Guido delle Colonne, in cui, un anno fa, l’assemblea di quartiere SOS Ballarò, ha avviato un percorso di custodia popolare dell'immobile, troppo spesso usato come rifugio da chi fa uso di crack nel centro storico. Un gruppo di volontari nei giorni scorsi ha concluso la prima tappa di questo percorso con una giornata di mobilitazione in qui ha bonificato l'intera area ripulendola dai rifiuti e mettendola - per quanto possibile - in sicurezza. "Edificio sottoposto a custodia popolare", si legge nello striscione che sorreggevano i volontari una volta terminata la bonifica. È stata rimessa in piedi parte della cancellata, aggiustate le porte, ma soprattutto sono stati rimossi una tonnellata di rifiuti ingombranti dal piazzale. Quattro i cassonetti della spazzatura riempiti. Il percorso avviato da SOS Ballarò rientra in uno ancora più ampio di antimafia sociale, che parte quindi dai bisogni della gente e dalle istanze di quartiere. Ecco dunque che con l'occupazione, o meglio, con la "custodia popolare" dell'Ex Questura SOS Ballarò chiede - e pretende - di togliere quello spazio dall’abbandono e offrirlo alla collettività come luogo di riscatto, per farci un centro aggregativo, un drop in, una ludoteca o un consultorio. Insomma, restituire l'immobile abbandonato alla collettività rendendo la struttura agibile e un luogo in cui poter offrire beni e servizi. Un luogo in cui soddisfare i bisogni dell'Albergheria.

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