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Pietro Orlandi: “Sono amareggiato, commissione parlamentare dovrebbe essere indipendente da Procura e Vaticano”

La proposta della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, approvata con voto unanime alla Camera, ritarda per l’iter del Senato. Sulla vicenda non si è fatta attendere la risposta del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, che sulla sua pagina Facebook si è chiesto: “Ma perché?”. Il fratello della cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno ‘83 ha dapprima rivolto “un plauso ai deputati e presidente della Camera per la volontà nel pretendere all’unanimità e in tempi brevissimi, l‘approvazione per la Commissione d’inchiesta” poi, ha ribadito che “una commissione parlamentare è, dovrebbe essere, totalmente indipendente da Procura e Vaticano”. L’iter - ha fatto sapere “Il Fatto Quotidiano" - è stato rallentato dalla richiesta avanzata dal senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, di svolgere audizioni prima di procedere all’esame e alla votazione del testo perché ritiene “opportuno udire, per esempio, l’autorità giudiziaria competente (…) anche solo per sapere se l’inchiesta è effettivamente in corso”.  Le note di biasimo condivise da Pietro Orlandi seguono quelle già espresse via social nei giorni precedenti, quando in un post ha confessato di sentirsi “amareggiato”. “Credo che le polemiche create ad arte e gli imbarazzanti appelli di un certo giornalismo a deputati e senatori a trovare il modo per ‘cassare questa commissione insensata’, abbiano sortito l’effetto desiderato - ha ribadito Orlandi -. Purtroppo dopo il Campidoglio anche al Senato qualcuno evidentemente preferisce non incrinare certi rapporti con la Santa Sede e mette un freno all’approvazione della commissione trovando appigli per perdere tempo, ritardare, e forse cancellare”. Difatti, solo pochi giorni fa, il Campidoglio ha negato l’autorizzazione al sit-in organizzato per ricordare i quarant’anni trascorsi dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, ma suo fratello Pietro ha reagito precisando che il “sit-in si farà” ugualmente, anche se in luoghi e modi diversi. Orlandi ha inoltre ricordato l’evento del 2012 e la decisione dell’allora sindaco, Gianni Alemanno, di concedere la possibilità di utilizzare piazza del Campidoglio. “Fu organizzato un palchetto per gli interventi e srotolato uno striscione per Emanuela dal balcone del Campidoglio dove rimase per diversi giorni. Beh, per questi quarant’anni mi sarebbe piaciuto ripetere la stessa esperienza”.

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