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A Scafati un presidio di legalità da difendere

Scafati, provincia di Salerno, territorio, come tanti altri in Campania e nel Sud Italia non esente purtroppo da problemi di “coabitazione forzata ” con una persistente e pervicace capacità di infiltrazione e di gestione del territorio delle mafie.  Il Fondo, bene confiscato al clan di camorra Galasso, è gestito dalla Ats "Terra Viva"- Flai Cgil-  Alpaa - Cgil - Finetica e Arci Ferro 3.O,  e porta il nome di un ragazzo morto ucciso da colpi di arma da fuoco a soli 23 anni nel 2009 per uno scambio di persona, nel Comune limitrofo a quello di Scafati.
Siamo nella zona, a grande vocazione e tradizione agricola,  dell’agro nocerino, tra agrumeti, ortaggi, un  orto urbano gestito da 130 famiglie e , naturalmente, vaste coltivazioni del DOP del pomodoro San Marzano.
“Una attività portata avanti coscienti delle difficoltà di gestione di un bene confiscato ma con grande passione e coraggio per il riscatto di questa terra”, ci dice Giuseppe Carotenuto, Presidente della Ats “Terra Viva” e di Alpaa.
Neanche qualche settimana fa l’ennesimo di una serie di atti apparentemente legati a una micro criminalità che fa dei furti la principale attività (la zona di Scafati ha infatti uno dei  tassi di incremento  più alti di questo reato in tutta la Campania), episodi in cui  sono stati portati via piccoli attrezzi, qualche borsello degli ortolani, rotta la casetta e rubati oggetti. Ma quello della scorsa notte fa destare sospetti sulla matrice “ideologica”, e indiscutibilmente criminale, di quella che sembra una vera e propria escalation: nel cuore della notte viene portato via un trattore non prima di averlo caricato su un camion. Un lavoro di diverse ore, eseguito con grande sprezzo del pericolo(perdonate l’amara allusione!) e grandissima arroganza, considerando che proprio accanto al Fondo c’è una caserma della Guardia di Finanza. E’ chiaro che chi ha organizzato tutto questo non può essere un semplice ladro, più o meno esperto e sicuro nel territorio, ma un gruppo di azione che vuole essere certo di mandare un messaggio all’esterno: la gestione del Fondo Nappo dà fastidio, è un esempio da colpire!


atti intimidatori scafati 2

Il Comune di Scafati, attualmente commissariato, è stato sciolto due volte per infiltrazioni camorristiche: un contesto difficile, senza dubbio, che dà ancora più valore, nella drammaticità di questo attacco della criminalità, all’opera dell’ATS e dei suoi partner.
“Intendiamo con fierezza e consapevolezza lanciare l’idea di una grande manifestazione cittadina nel comune per far capire ai cittadini che il  rispetto alla sicurezza urbana e alla legalità sono principi su cui tutti possiamo e dobbiamo trovare la forza per reagire a chi cerca di intimorirci con la paura…ma noi non arretriamo di un passo!”, aggiunge Giuseppe Carotenuto.
Una controffensiva della società civile che merita tutto il più ampio sostegno nazionale. La criminalità cerca spesso di lanciare, a tutti i suoi livelli,  dei messaggi  la cui lettura va immediatamente interpretata per poter mettere in campo azioni efficaci che vadano nella direzione opposta. Il Fondo Agricolo “Nicola Nappo” è un argine che va consolidato, difeso e tutelato, perché bene comune e fonte di lavoro legale.

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