Un ragazzino sul suo cavallo lanciato al galoppo, il vento sulla fronte che gli scompiglia i capelli, il sole abbagliante, le grida festose di tante bambine e bambini tutt’intorno a lui, le prime rondini a garrire nel cielo azzurro…
Poco più in là le più alte autorità del nostro territorio, con gli occhi lucidi e un groppo in gola.
Canti, poesie, nomi, storie, e poi il Silenzio.
Il 13 aprile 2023, nel luminoso cortile ornato a festa di una piccola scuola, lo Stato ha onorato la memoria ed il sacrificio di Giuseppe Di Matteo e di tutti i bambini uccisi dalla vile e putrida mano mafiosa.
Così Calatabiano, un Paese in provincia di Catania, affetto dai tanti mali che affliggono molte nostre realtà, ha alzato la testa e si è lasciato illuminare il viso. Lo ha fatto nel luogo più sacro, così dovrebbe essere considerata ogni scuola di ogni ordine e grado, in un’aula all’aperto nell’Ist. Comprensivo Giuseppe Macherione, coi banchi colorati e circondata da un orto didattico e con “un nome importante”, come ha dichiarato la Dirigente Scolastica, la Prof.ssa Antonella Rapisarda.
Il Prefetto di Catania, S. E. Maria Carmela Librizzi, che ha presenziato alla cerimonia di intitolazione, nel suo toccante discorso ha abbracciato tutti i bambini lì presenti ed anche quelli che adesso sono semi: “Oggi piantiamo i semi della speranza” ha infatti affermato, “ che diventeranno alberi all’ombra dei quali ripararsi dalla violenza e dalla tracotanza mafiosa”, aggiungendo “La realizzazione di uno spazio intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo all’interno di una scuola, luogo deputato alla crescita e alla formazione dei più giovani, testimonia come la mafia non ha vinto e che il sacrificio dei bambini e dei ragazzi che oggi ricordiamo non è stato vano», ed ha sottolineato quanto sia fondamentale insegnare alle nuove generazioni, partendo dall’asilo e dalla prima elementare, che la mafia non ha nessun onore e che uccide anche i bambini.
Le autorità civili e militari presenti, Carabinieri, Polizia, Marina Militare e Dia, insieme ai Commissari prefettizi Dott.ssa Alfonsa Caliò, Dott. Cosimo Gambadauro e Dott. Pasquale Crupi, si sono emozionati nell’ascoltare i nostri giovani studenti e nel vedere la loro autentica commozione nel calarsi nei panni di Giuseppe Di Matteo, Graziella Campagna, Giuseppe Letizia, Domenico Gabriele, Rosario Montalto e Giuseppe Cutruneo, le cui storie sono state ricordate per rappresentarne almeno altre centodue.
Assai ricco di significato e di speranza il discorso pronunciato dalla Preside Antonella Rapisarda che ha voluto sottolineare: “Oggi l’intera comunità scolastica riporta altri bambini strappati crudelmente alla vita, a scuola, il posto in cui sarebbero dovuti restare. Li riportiamo qui e lo facciamo tutti insieme perché, tengo moltissimo a sottolinearlo, la decisione di questa intitolazione è stata assunta all’unanimità sia dal Collegio dei Docenti che dal Consiglio di istituto e non era affatto scontato.”
“Ma per guardare con fiducia al futuro” ha continuato, “non si può che partire dalla memoria, dalla storia, e dal sacrificio che l’innocenza ha prestato perché tutti i nostri bambini e alunni qui si impegnassero a non dimenticare mai, a non fare mai parte di ciò che conduce a distruzione. La nostra scuola ha questa responsabilità e qui, a Calatabiano ha un valore identitario aggiunto perché tutti i bambini di Calatabiano sono qui e quasi tutti gli adulti sono cresciuti qui.
E’ giusto che sia dunque un’aula all’aperto a portare un nome così importante perché essa è parte del paesaggio urbano, tutti la vedono dalla strada e allo stesso tempo non è qualcosa che si può lasciare lì da parte, abbandonata a se stessa nella trascuratezza, ma ha bisogno di cure continue, di costanza, di impegno, di amore".
Un luogo quindi sempre vivo, che non può e non potrà essere abbandonato mai, sotto gli occhi di tutti e fremente di vita, placenta fra noi e i nostri figli.
Ci tengo anche a sottolineare che la proposta della Preside e la decisione del Consiglio d’Istituto sono avvenuti lo scorso anno e non di recente, come accaduto in molti luoghi, sull’onda emotiva dovuta all’arresto di M. M. D., ed anche che nessuno degli insegnanti o dei genitori ha espresso perplessità o opposizioni al nome del piccolo Giuseppe. Questa linearità e limpidezza da parte di una istituzione così importante ha sanato la grave ferita inferta da taluni commenti irricevibili, e indimenticabili, pronunciati o scritti da certi benpensanti cittadini calatabianesi.
Quando anni fa pregai che Giuseppe Di Matteo avesse un luogo frequentato dai nostri giovanissimi affinché mai venisse dimenticato e che ogni bambina e bambino conoscessero il suo nome e la sua storia, mai avrei osato sperare in un luogo tanto meraviglioso, alto e nobile come un’aula ed il giardino di una scuola. Oggi, dopo anni, posso affermare con certezza che tutti i giovanissimi di Calatabiano hanno ed avranno sempre un pensiero per lui e per tutti i loro coetanei barbaramente uccisi dalla mafia e che insegneranno agli adulti che “la mafia non ha onore e che uccide i bambini”.
Da Agenda Rossa e cittadina, non posso che esprimere eterna riconoscenza alla Preside Antonella Rapisarda per aver, motu proprio, assunto questa iniziativa e a tutti gli insegnati dell’Istituto, ai Commissari prefettizi, per la loro disponibilità e per il prezioso aiuto senza cui nulla di tutto ciò avrebbe potuto realizzarsi, ed i Carabinieri di Calatabiano, per la loro costante e rassicurante presenza, a cui va tutta la mia stima.
Infine, ringrazio i più importanti fra noi, le nostre bambine e i nostri bambini, le ragazze ed i ragazzi, che con la loro innocenza e limpidezza di cuore e di mente, hanno amato tutti questi piccoli martiri che sono stati chiamati a conoscere e a raccontare. Li ringrazio per le loro domande, per il dispiacere sincero che provano e per la forza con cui difenderanno la loro memoria. Saranno adulti migliori di noi.
"Quando la gioventù le toglierà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo".
Paolo Borsellino
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- Ida Bonfiglio