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Il fondatore di Libera all'Ansa: "Continuano a crescere muri in Europa"

"Occorre non criminalizzare la povertà, occorre che l'Europa affronti seriamente il problema dell'immigrazione e che l'Italia continui a fare la sua parte nell'accogliere". Così all'Ansa don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, riguardo ai 500 migranti che sono in pericolo su un'imbarcazione sovraffollata partita dalla Libia e in balia del mare grosso. "Ma bisogna urgentemente - ha aggiunto - trovare la modalità di affrontare questo nodo perché non si può continuare a respingere, non si può criminalizzare di fatto le ong". "Abbiamo il dovere di chiederci che cosa fare, non di rincorrere i problemi ma di trovare delle soluzioni che aiutino, per chi è possibile nei propri contesti, per chi non è possibile trovare il modo di accoglierli in altri contesti. L'italia è sempre stata molto generosa. È l'Europa nel suo insieme che deve fare questa grande riflessione", ha spiegato don Ciotti, arrivato ad Aosta, su invito della presidente di Libera Vda, Donatella Corti, per incontrare alcune classi che non hanno potuto partecipare per motivi organizzativi alla Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il 21 marzo scorso a Milano.
Sempre ai microfoni dell'Ansa, commentando l'ingresso della Finlandia nella Nato e il conseguente annuncio della Russia di voler aumentare le proprie difese nell'ovest e nel nord-ovest del Paese, don Ciotti ha detto: "Quando è caduto il muro di Berlino e poi quello di Gorizia, che era l'ultimo muro in Europa, sembrava che ci fosse una svolta sul volto del pianeta. A distanza sostanzialmente di pochi anni i muri sulla faccia del pianeta sono aumentati. Sono oltre 77 muri per quasi 50 mila chilometri, che significa esattamente la circonferenza di tutto il pianeta. I muri, i fili spinati, anche in Europa, per dividere, per respingere, stanno crescendo. C'è un emorragia di umanità che si allarga e si diffonde". E ancora: "Noi ci auguravamo che si indebolissero di più i muri, invece sono cresciuti. Questo è un segno, che stiamo perdendo, e stiamo tradendo quella che è stata la dichiarazione di Versailles dei diritti umani, ma stiamo tradendo anche un po' la nostra Costituzione".

Foto © Imagoeconomica

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