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Ora, con la Gran Loggia Regolare, l’Italia avrà due Gran logge ufficialmente riconosciute dalla più antica fedeltà massonica del mondo

Dopo la vicenda di Alfonso Tumbarello, massone appartenente alla loggia “Valle di Cusa - Giovanni di Gangi(1035) all’Oriente di Campobello di Mazara e medico di base che avrebbe curato per due anni il boss stragista Matteo Messina Denaro, anche se per motivi diversi, si torna a parlare di massoneria. L’8 marzo scorso, la Gran Loggia Unita d’Inghilterra (Ugle), ha infatti ripristinato il riconoscimento al Grande Oriente d’Italia (Goi) dopo aver interrotto ogni tipo di relazione nel 1993. La notizia - pubblicata da “Il Fatto Quotidiano” -, è stata accolta con entusiasmo dal Gran Maestro del Goi, Stefano Bisi, che sulla vicenda ha dichiarato: “Il ripristino dei rapporti ufficiali con l’Ugle, a distanza di trent’anni esatti e dopo le note vicissitudini che portarono a quello che per noi fu un ingiusto provvedimento, costituisce oggi motivo d’orgoglio e di prestigio per il nostro Ordine”.
Dopo trent’anni di “pausa” forzata per via degli scandali, la più grande e antica fedeltà massonica del mondo ha legittimato il Grande Oriente d’Italia. Tre decenni che, tra l’altro, segnano anche la nascita della Gran Loggia Regolare d’Italia (Glri), fondata dal Gran Maestro Giuliano Di Bernardo, dopo aver deciso di allontanarsi dal Goi conseguentemente allo scandalo delle infiltrazioni mafiose. A partire da questo momento, anche se tra Goi e Glri non ci sarà alcuna “reciprocità” - ha fatto sapere Bisi -, la Gran Loggia Unita d’Inghilterra riconoscerà entrambe le logge italiane: una circostanza molto particolare che - ha sottolineato il giornalista de “Il Fatto Quotidiano” - si verifica solo negli Stati Uniti.
Resta dunque da capire se, dopo gli scandali legati alle infiltrazioni mafiose e, prima ancora, legati alla P2 di Licio Gelli, ci troveremo ancora davanti a circostanze che potrebbero mettere in imbarazzo la massoneria e, magari, confermare quello che ha detto il boss Pantaleone Mancuso durante una conversazione intercettata nel 2011: “...una volta c’era la ’Ndrangheta... Oggi è rimasta la massoneria e quei quattro storti che credono alla ‘Ndrangheta”.

Foto © Imagoeconomica

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