"Sulla strage dei Georgofili io aspetto ancora la verità. Con l'arresto di Matteo Messina Denaro speravo che qualcosa potesse cambiare e che lui parlasse, e invece purtroppo non è andata così. Per me la vera vittoria dello Stato è se si arriva alla verità sugli attentati di quegli anni e quindi se Messina Denaro parla". Lo ha detto Luigi Dainelli, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, lo zio di Nadia Nencioni uccisa a 9 anni nell'attentato del 27 maggio 1993, in occasione della presentazione a Firenze del libro 'Il vuoto alla finestra-La strage di via dei Georgofili attraverso gli occhi di un bambino", di Giulia Arnetoli (ed. Società editrice Fiorentina, 168 pp, euro 14). Tra i presenti anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. "Questo libro è favoloso - ha aggiunto -. Quando vado nelle scuole invito tutti a leggerlo e preciso che tale testo serve anche agli adulti. Si parla di omertà, dell'importanza della memoria". Il testo ricorda appunto l'autobomba che fece crollare la Torre dei Pulci in quella che sarebbe rimasta nella memoria come la 'strage di Via dei Georgofili', mischiando il dramma del fatto storico ad una storia di fantasia, visto che l'attentato è raccontato attraverso gli occhi di un bambino di nove anni, Giacomo: "Giacomo è frutto della mia fantasia e descrive però quel reale momento drammatico - spiega Arnetoli -. Questo testo è rivolto ai giovani ma è davvero per tutti. E in questo momento assume sempre più importanza dal momento che la mafia è ancora presente: sembra che non ci sia e invece c'è eccome, solo che a differenza del passato agisce di nascosto".

Familiari vittime Georgofili, speravamo verità da Messina Denaro
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