Wojtyla venne informato degli abusi di tre sacerdoti ma non li denunciò, limitandosi a spostarli. Due di loro furono poi condannati per pedofilia
Papa Giovanni Paolo II, quando era ancora arcivescovo in Polonia, era a conoscenza di episodi di abusi sessuali su bambini da parte di sacerdoti sotto la sua autorità e ha cercato di nasconderli. E’ questo lo scoop pubblicato da un servizio dell'emittente televisiva polacca TVN24 andato in onda lunedì sera. Nel servizio vengono fatti i nomi di tre sacerdoti che il futuro Papa, allora l'arcivescovo Karol Wojtyla, negli anni '70 aveva spostato tra le parrocchie, dopo le accuse di abusi su minori. Due dei sacerdoti alla fine scontarono pene detentive per gli abusi, ha dichiarato TVN24 nella sua inchiesta.
L’emittente ha citato documenti dei servizi segreti polacchi dell'epoca comunista, che cercavano di screditare la Chiesa cattolica e avevano informatori al suo interno. Il giornalista Marcin Gutowski ha parlato anche con alcune vittime e con una persona che ha detto di aver informato Wojtyla negli anni '70 degli abusi commessi da uno dei sacerdoti. Il canale televisivo ha anche citato una lettera che Wojtyla scrisse all'arcivescovo di Vienna, raccomandando un sacerdote, Boleslaw Sadus, alle sue cure. Nella lettera Wojtyla non diceva che Sadus aveva abusato di ragazzi. Il sacerdote fu poi nominato parroco in Austria.
Il reportage del canale ha scatenato accese reazioni in Polonia. Alcuni lo hanno definito come un tentativo delle forze di sinistra di distruggere la memoria di Giovanni Paolo II, mentre altri chiedono che la Chiesa cattolica riveli la verità.
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