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A rivelarlo è il pentito Vince Muscat secondo il quale l'intermediario di morte era un ex poliziotto diventato avvocato e socio di Cardona

C’è una nuova svolta nel caso di Daphne Caruana Galizia. Nel 2014, cioè ben tre anni prima della bomba che il 16 ottobre 2017 uccise la giornalista su presunto mandato del tycoon Yorgen Fenech, un altro uomo, l'allora ministro per l'economia Chris Cardona, aveva contattato lo stesso gruppo di sicari e offerto 150mila euro per uccidere la giornalista maltese. A testimoniarlo in aula nel tribunale della Valletta è stato il 'pentito' Vince Muscat, tuttofare dei fratelli Alfred e George Degiorgio, reo confessi dell’omicidio e condannati a 40 anni di prigione. Nel 2019 furono le rivelazioni di Muscat (che non ha parentele con l'ex premier dell'epoca, Joseph) a permettere l'individuazione dell'intermediario di morte Melvin Theuma che fornì le prove per l'arresto ed il rinvio a giudizio di Fenech come mandante e di altri tre uomini (i fratelli Adrian e Robert Agius ed il loro complice Jamie Vella, corrispondenti clan mafiosi siciliani) come fornitori della bomba che dilaniò la giornalista. In una udienza presieduta dalla giudice Anna Felice, Vince Muscat, conosciuto come 'il-Kohhu', ha testimoniato di aver "portato George (Degiorgio) a Portomaso, dove l'ho lasciato ad una rotonda". Portomaso è il comprensorio più lussuoso di Malta, realizzato dal Tumas Group di Fenech, in cui Cardona aveva la disponibilità di un monolocale 'garçonniere' il cui affitto veniva pagato da personaggi legati all'affare della centrale elettrica di Malta, la cui esistenza era stata scoperta e rivelata da Caruana. Muscat ha precisato che Degiorgio disse che l'incontro era "per sbarazzarsi" di Caruana Galizia e che "i 150mila euro venivano da Cardona". Il pentito, che sta scontando una condanna ridotta a 15 anni patteggiata in cambio delle rivelazioni, ha specificato che l'intermediario di morte nel complotto del 2014 era David Gatt, un ex poliziotto diventato avvocato e socio di Cardona. Controinterrogato dai legali di Yorgen Fenech, Muscat ha detto di "non aver mai sentito il nome" del tycoon "fino a quando non è scoppiata la bomba".

Foto © Continentaleurope

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