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E' arrivato in piazza San Giovanni a Roma il corteo per la pace in Ucraina della rete Europe for Peace. Ad accogliere i manifestanti un grande palco allestito con palloncini bianchi e rossi dal quale si alterneranno gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni. La piazza è gremita di persone che alzano bandiere arcobaleno o simboli di pace. Diversi gli striscioni che inneggiano a una risoluzione pacifica del conflitto. "Fermiamo le armi. Liberiamo i popoli", recita uno. "Minacciare e aggredire non e' il cammino per nessun futuro", un altro. Tra i presenti in testa al corteo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il sindaco di Pesaro e presidente nazionale delle Ali, Matteo Ricci, e i sindaci di diverse città italiane.
Ma sono ancora in tanti i manifestanti in piazza della Repubblica da dove inizia la concrentrazione. Alla coda del corteo lo striscione con la scritta Pace in 10 lingue. "Siamo tantissimi - dice dal palco un rappresentante della Lega italiana Pace e Disarmo - oggi per chiedere il cessate il fuoco immediato".
"A Roma, per la pace, con la coerenza di sempre, contro ogni guerra, contro l'invio delle armi e l'aumento delle spese militari. Solo i popoli possono fermare la furia bellicista dei governi della guerra. No alla guerra inaccettabile di Putin, no alle guerre della Nato e degli Usa. Solidarietà ai popoli vittime delle guerre. Vogliamo l'Europa dei popoli". Ad affermarlo Luigi de Magistris, portavoce di Unione popolare che oggi ha preso parte al corteo per la pace.
Al corteo, ovviamente, stanno partecipando tantissimi cittadini, giovani, e anche rappresentanti della politica. Tra questi l'ex premier Giuseppe Conte, oggi leader del Movimento Cinque Stelle che a margine dell'evento ha detto: "Ho sentito dire al ministro Crosetto che il governo si appresta a fare il sesto invio di armi all'Ucraina. Il governo non si azzardi a procedere senza aver interpellato il Parlamento, tanto più trattandosi di un governo che non è più di unità nazionale". E poi ancor: "Il negoziato di pace deve essere condotto con la forza di tutta la comunità internazionale, ovviamente saranno protagonisti i paesi belligeranti, ma non possiamo affidare solo e alla loro bontà il definire i termini e le condizioni di questo un negoziato. L'importante è arrivare a una soluzione credibile e solida". "Bisogna essere seri, io non ho ricevuto alcun mandato per essere il mediatore né per costruire un tavolo negoziale, i termini e le condizioni devono essere discussi a quel tavolo", ha aggiunto rispondendo a chi gli ha chiesto come mai non indichi mai le condizioni del negoziato che auspica. "Responsabilmente sin dall'inizio noi non ci siamo dichiarati equidistanti, il Movimento cinque stelle ha sempre ritenuto che l'Ucraina agisse nel perimetro dell'articolo 51 della Carta dell'Onu, però dovete capire che questa strategia non sta portando ad alcuna soluzione se non ha un'escalation e non lo accettiamo" ha aggiunto l'ex premier.

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