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La Dia ha confiscato un patrimonio di quasi sette milioni di euro ad imprenditore di Naso nel messinese. Le indagini economico-finanziarie, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina-Dda, sono partite nel 2017 e culminate con la proposta di applicare una misura di prevenzione patrimoniale, formulata dal direttore della Dia, che ha portato prima al sequestro e poi alla confisca di beni del valore di circa 6.800.000. A fine settembre, fa sapere la Dia, "si è concluso l'iter processuale con sentenza della Corte di Cassazione che prevede la confisca definitiva". Si tratta di patrimonio finanziario ed immobiliare nella provincia di Messina, tra Capo d'Orlando, Naso, Brolo e Sant'Agata di Militello e comprende anche il 50% di una società (quote e compendio aziendale) tuttora operativa nel settore della macellazione e commercializzazione di pellame (con un volume d'affari al momento del sequestro di circa 5 milioni di euro), nonché il 20% di un fondo consortile nello stesso settore commerciale. Come riferisce la Direzione investigativa antimafia, l'imprenditore colpito dalla confisca, che "nel tempo risulta aver intrattenuto rapporti con esponenti di spicco dei sodalizi mafiosi dei 'tortoriciani', già nel 2005 era stato condannato con sentenza della Corte di Appello di Messina per fatti di usura".

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