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L’ex pm: “Ci hanno ostacolati e censurati. Verso di noi cause falsex”

"Depositeremo una memoria alla Procura di Palermo per difenderci e smentire le accuse che ci vengono rivolte sulle presunte falsificazioni di documenti per la presentazione della lista alle elezioni regionali. Si tratta di affermazioni al limite della calunnia”. A parlare è l'avvocato Antonio Ingroia, candidato alla Camera in Sicilia e cofondatore del neopartito “Italia Sovrana e Popolare” (Isp), la cui lista regionale è stata respinta per vizi di forma. A deciderlo, infatti, sono stati i giudici amministrativi d'appello (Cga) che hanno respinto il ricorso presentato da Fabio Maggiore, candidato alla presidenza della Regione Siciliana per Isp, confermando la decisione del Tar di Sicilia, e trasmesso gli atti alla Procura di Palermo.


ingroia antonio deb ph


"Gli ostacoli contro di noi sono stati enormi - dice Ingroia in conferenza stampa presso lo studio a Palermo -. Siamo stati totalmente censurati dalla stampa e nessuno ci ha invitati nei talk televisivi, ignorati dai giornali, da telegiornali. In questo quadro, denunciamo l'ingiusta ricusazione della nostra lista all'elezione regionali, che lascia sbalorditi, visto che in presenza della stessa documentazione, soltanto l'ufficio centrale regionale di Palermo ha ricusato la nostra lista, mentre tutte le altre commissioni provinciali nel resto della Regione le hanno ammesse, così come in qualsiasi parte in Italia. Si è arrivati al punto di insinuare che i presentatori della lista di Isp possano avere falsificato un documento di quelli presentati". "Il documento che attesta il deposito di un mandato conferito al presentatore della lista autenticato dal notaio non è falso - conclude il fondatore di Isp - e il Cga poteva accorgersene, perché nella relazione firmata dal segretario della commissione della Corte d'appello di Palermo, dove è menzionato il verbale, viene riconosciuta l'interpretazione autentica del suo verbale".

Foto © Deb Photo

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