Condannati anche un imprenditore agricolo e un caporal maggiore capo scelto dell’Esercito
Secondo procedimento a carico dell’ex giudice per le indagini preliminari Giuseppe De Benedictis, già condannato in passato per corruzione in atti giudiziari e scarcerazioni in cambio di tangenti. Oggi, l’ex gip di Bari si ritrova a dover affrontare una nuova condanna di dodici anni e 8 mesi di carcere per traffico e detenzione di armi ed esplosivi, anche da guerra, del relativo munizionamento e ricettazione.
Giudicato con rito abbreviato dal gup di Lecce Laura Liguori, l’ex magistrato è stato accusato in concorso con l’imprenditore agricolo Antonio Tannoia, colpevole di avere fornito all’ex giudice la propria masseria di Andria utilizzata come arsenale, e il caporal maggiore capo scelto dell’Esercito Antonio Serafino.
Per De Benedictis, è stata accolta la richiesta formulata dalla Procura di Lecce e sono stati comminati otto mesi in più rispetto ai 12 anni di reclusione ipotizzati dai pm. Stessa pena stabilita anche per Tannoia, mentre, per Serafino, è stata accolta la richiesta di patteggiamento a 5 anni di reclusione.
Infine, il gup Laura Liguori, ha anche disposto la confisca di tutte le armi rinvenute all’interno della masseria di Tannoia.
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