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Al Cimitero dei Rotoli di Palermo organizzato un evento commemorativo del magistrato ucciso nella strage di Capaci

Stamane al Cimitero dei Rotoli, a Palermo, si è svolto l’evento “Ricordando Francesca Morvillo”: un importante momento di commemorazione della Strage di Capaci in prossimità della tomba dove riposa Francesca Morvillo. Oltre alle autorità militari e civili, il sindacato di polizia SIAP, il Movimento delle Agende Rosse e Scorta Civica, erano presenti tanti ragazzi universitari di Contrariamente e di Our Voice: veri protagonisti dell’incontro.


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Siamo lieti di prendere parte a questo evento in onore di Francesca Morvillo; e ne siamo lieti perché molto spesso non si dà il giusto peso che questa figura ha avuto nello scenario della lotta alla mafia - ha detto Ilaria Pezzano, membro dell'associazione universitaria Contrariamente -. Francesca Morvillo ha rinunciato a una vita agiata ed a una brillante carriera da magistrato che avrebbe potuto tranquillamente permettersi data la sua preparazione. Ha scelto di stare al fianco di Giovanni Falcone e quando lo ha fatto ha scelto una vita blindata e piena di rischi. Alcuni potrebbero dire che l'abbia fatto per amore. Sarebbe sicuramente una versione molto romantica della storia, ma non renderebbe giustizia allo spessore intellettuale di questo magistrato. Francesca Morvillo ha scelto di affiancare Giovanni Falcone nella dura lotta contro la mafia, perché prima di tutto ne condivideva gli ideali di giustizia, perché condivideva il suo stesso obiettivo: liberare questo paese dal morbo della mafia”.


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L'ex magistrato e fratello di Francesca Morvillo, Alfredo


Ed è proprio sulla scia del ricordo di questa donna che noi giovani vogliamo rinnovare, oggi dopo 30 anni, il nostro impegno nella lotta alla mafia. La memoria deve essere il terreno su cui far germogliare i semi dell'impegno, perché senza impegno la memoria rischia di restare terreno sterile - ha continuato -. È nostro dovere impedire che si sviluppi una cultura del negazionismo intorno al fenomeno mafioso perché la mafia è, purtroppo, ancora viva. Il nostro futuro è continuamente a rischio ed è nostra responsabilità fare in modo che non sia la mafia a tirarne le fila. Oggi il nostro impegno deve essere ancora più forte perché la lotta alla mafia è ancora più ardua di una volta: la mafia di oggi non è più quella di prima, si muove per vie diverse e attraverso canali nascosti. È molto alto dunque il rischio che questo fenomeno venga relegato nell'ombra dello scenario attuale. La nostra paura è proprio questa, che il nostro Stato, le nostre Istituzioni, si dimentichino ciò che è successo 30 anni fa, la storia deve essere maestra di vita e insegnarci a non rifare gli stessi errori del passato. Uno Stato che abbandona i suoi migliori magistrati, che smantella una legislazione per la quale certi grandi uomini si sono sacrificati, che sottovaluta una delle più grandi minacce mai esistite nella storia del nostro paese non è uno Stato che ha imparato dalla storia. Da qui il nostro impegno deve passare in primo luogo attraverso una costante sensibilizzazione intorno all'urgente attualità del fenomeno mafioso. E congiuntamente attraverso un'attività di denuncia che non lasci spazio alla cultura del negazionismo che in molti oggi cercano di fomentare”.


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Ci tengo a commemorare Francesca Morvillo in quanto donna - ha detto Marta Capaccioni di Our Voice -. Da studentessa di giurisprudenza il mio sogno è quello di diventare magistrato e Francesca è un grande punto di riferimento. Spesso si parla solo di Falcone, Borsellino e tanti altri magistrati, che è giustissimo, ma è giusto anche ricordare che Francesca era un magistrato ed era donna, con tutto ciò che ha comportato e comporta ancora nel nostro Paese. E' importante fare memoria anche di questo, soprattutto per le giovani donne che oggi vogliono intraprendere questo percorso che è ben più che una semplice carriera, ma una ragione di vita”. “È l’amore per la giustizia e la verità che ha unito Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e che ci lega al nostro Paese che è ancora senza verità - ha concluso Marta -. È per l’amore per questa terra che andiamo avanti. Noi giovani ci siamo e lo dimostreremo che ci siamo e porteremo avanti l’insegnamento che Francesca e tanti altri ci hanno lasciato”.


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Marta Capaccioni del Movimento Internazionale Our Voice


È stata poi la volta del Siap, che tramite Luigi Lombardo, ha sottolineato la necessità di non smantellare la legislazione antimafia e di continuare la ricerca delle verità mancanti dietro le stragi e i delitti eccellenti. “Dopo 30 anni se dovessimo pensare di lasciare il testimone ai giovani lasceremmo una serie infinita di stragi senza verità e senza giustizia - ha detto Lombardo -. Si sta facendo scempio di una legislazione antimafia che è la più avanzata d’Europa”.


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Segretario del SIAP di Palermo, Luigi Lombardo


Poi una nota di rammarico su quanto, ancora una volta, si sta verificando a Palermo: “In questi giorni, la città si riempie di personalità di ogni tipo. A loro faccio un invito - ha continuato -. Prima di venire a Palermo vorrei che si mettessero una mano nella coscienza e capissero cosa hanno fatto realmente per la lotta alla mafia in Italia, quali provvedimenti hanno preso quando stavano negli scranni che occupano nei settori politici e poi venissero a Palermo a fare le lacrime di compassione. Io ho molta rabbia in questo, ma sono felice di vedere tanti giovani che fanno memoria attiva”.


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Foto © Deb Photo

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