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Operazione "Empire”: sei arresti e un ricercato

Catania al centro di un import di droghe sintetiche dall'Olanda. Lo confermano sette mesi di indagine, svolte nell'ambito dell'operazione "Empire", degli specialisti informatici della Dcsa, la direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell'interno e i poliziotti dell'Homeland Security Investigation degli Stati Uniti. Gli investigatori hanno scoperto una rete internazionale di traffico di stupefacenti, dalla città di Dallas in Texas, sino al Canada, all'Australia, all'Ucraina, alla Thailandia, al Pakistan al Giappone alla Nuova Zelanda all'Iran e alla Grecia. Il dato più inusuale è l'utilizzo dei pagamenti in bitcoin, effettuati nel dark web: bastava ordinare tramite chat nascoste e la droga, da un garage di San Giovanni Galermo, volava in pacchi con dentro merce più disparata. Le cifre sono altissime: quasi cinquanta chili di stupefacenti venduti al mese per un volume di affari di 150 mila euro al mese. Gli inquirenti hanno inoltre provveduto al sequestro di oltre trenta chili di stupefacente sintetico. Secondo gli investigatori il maggiore acquirente del gruppo criminale catanese era il mercato americano in Texas.
Indagate sette persone, sei quelle raggiunte da ordinanza di custodia cautelare e un ricercato. Tra questi Giuseppe Mangiameli di 35 anni, a capo dell'organizzazione assieme alla moglie Salvatrice Federica Rapisarda di 27 anni. In carcere pure Carmelo Fabrizio Aiello di 38, Andrea Garofalo di 39, Michael Giuseppe Magliuolo di 30.
Infine a Dallas la polizia di Catania con poliziotti dell'Homeland Security Investigation hanno arrestato al temine di acquisti simulati e ritardati due americani (Thomas Tyriq e Brian Bradigan) che avevano acquistato da Mangiameli due chili circa, dieci mila pasticche, di Mdma spediti in pacchi postali, nascosti tra pezzi di mobilio e statue di gesso. I plichi venivano preparati accuratamente nei garage di San Giovanni Galermo. Il gip oltre a disporre le sette misure cautelari ha anche deciso di sequestrare al fine di confisca una villa nel quartiere di San Giorgio a Catania di proprietà di Mangiameli, realizzata secondo la polizia con i proventi illegali della vendita della droga sintetica.

Il modus operandi dell'organizzazione
La rivendita delle droghe sintetiche ai vari acquirenti, sia in Italia sia all'estero, avveniva tramite chat clandestine su portali del cosiddetto deepweb e venivano utilizzati nickname "xxxmafiaxxx" e "mafiastars" e il pagamento si effettuava in Bitcoin.
Le sostanze stupefacenti venivano spedite sia in Italia che all'estero in plichi e pacchi imballati tramite raccomandate postali o corriere espresso riportanti come mittenti generalità fittizie. La droga era nascosta in barattoli di creme cosmetiche, statue in gesso, confezioni di puzzle, giradischi, amplificatori, casse audio, custodie di DVD, capi di abbigliamento, ed altro. Inoltre per incrementare il proprio giro d'affari in alcune circostanze l'organizzazione poneva in essere anche la compravendita di armi comuni da sparo che venivano anch'esse nascoste nei garage del rione San Giovanni Galermo.

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