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"Il territorio di Salerno è sicuramente difficile, ma non ha i problemi che hanno altri territori. Qui si spara praticamente zero, anche la pressione estorsiva, chiaramente, è molto inferiore". Così ieri ha detto il direttore della Direzione investigativa antimafia, Maurizio Vallone (in foto), a margine dell'inaugurazione, a Salerno, della mostra 'Antimafia itinerante' in occasione delle celebrazioni per il 30esimo anniversario della Dia. "Qui la magistratura ha fatto un lavoro straordinario a cavallo degli anni '80 e '90 e poi ha proseguito anche successivamente", sottolinea ricordando che, "qui, è stata eradicata una intera classe criminale che si era sviluppata a seguito delle vicende di Cutolo nella fine degli anni '70 e gli anni '80, e si è operato anche molto bene nel tessuto sociale". Il procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli, nel confermare che "la mafia non spara", rammenta che, negli ultimi due anni, nel Salernitano, "abbiamo avuto due tentati omicidi di Camorra cui hanno fatto seguito due decreti di fermo emessi dalla magistratura perché, in entrambi i casi, i soggetti che hanno dato luogo a questi tentati omicidi erano già monitorati". "Questo evidentemente - rimarca - è frutto di una programmazione del lavoro, perché i fatti di sangue, soprattutto in materia di criminalità organizzata, è difficile accertarli se non si acquisiscono le prove immediatamente". Il capo della sezione Dia di Salerno, Vincenzo Ferrara, ha spiegato che "la criminalità organizzata in provincia di Salerno è sempre stata presente, anche se oggi in maniera apparentemente meno violenta rispetto al passato". "Con questo trentennale, si vuole sottolineare che le mafie esistono ancora", ha concluso.

Foto © Imagoeconomica

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