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Rientra in Italia Gioacchino Gammino, boss mafioso della 'Stidda’, considerato uno dei 20 latitanti più pericolosi. La Spagna ha dato il via libera all’esecuzione del mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio 2014 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento. Lo comunica il ministero della Giustizia precisando che la cattura di Gammino, latitante da 20 anni, in seguito a evasione dal carcere, "è frutto di proficua e intensa cooperazione tra autorità giudiziarie e centrali, avvenuta in tempi celeri". Il rientro in Italia di Gammino è previsto venerdì 11 febbraio a Fiumicino.
Già indagato da Giovanni Falcone per traffico di droga, “risulta pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”. Il 17 dicembre  in Galapagar (Madrid), il personale della Dia e delle unità dell’UDYCO della Polizia Nazionale spagnola hanno tratto in arresto il latitante con l’aiuto del coordinamento della Procura Distrettuale di Palermo, seguita personalmente da Francesco Lo Voi e dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido, nonché con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Il soggetto, aveva precisato la Dia, “risulta pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”, ed è affiliato alla famiglia stiddara degli “‘Ingaglio’ di Campobello di Licata (AG), che, alleatasi con la stidda nissena, negli anni ’90 del secolo scorso aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro gli esponenti della storica consorteria mafiosa cosa nostra, facendo registrare circa 200 omicidi da ambo le parti”.
Arrestato per la prima volta nel ’84 nell’ambito del procedimento “Abbate +76” poi sfociato nel primo maxiprocesso a Cosa nostra a Palermo, il Gammino venne indagato allora dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata ad un traffico di droga. Sul Gammino pendeva un mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio 2014 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, diretta dal Procuratore Luigi Patronaggio. “Nel ’95 - scrive la Dia - venne colpito da un’ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per l’omicidio aggravato di Smiraglia Giovanni e Curto Salvatore”. Successivamente si è reso latitante e veniva catturato in Spagna, a Barcellona. L’11 febbraio 1999 “veniva estradato in Italia presso la casa circondariale di Rebibbia dalla quale evase il 26 giugno 2002 mentre giravano alcune scene di un film con l’attrice Vittoria Belvedere. All’interno del carcere, un detenuto si era arrampicato su un muro urlando, agitandosi e rifiutandosi di scendere”. Approfittandosi dell’azione diversiva “il Gammino riuscì ad evadere confondendosi con il flusso dei visitatori che facevano visita ai parenti detenuti”.

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