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Le indagini hanno scoperto un ingente sistema economico - criminale

"Questa mattina è stato inflitto un nuovo ed importante colpo alla mafia, grazie all'operazione della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica di Messina. Sono stati sequestrati beni per un valore di circa 100 milioni di euro” tra cui “assetti societari, cooperative sociali ed aziende agricolo-faunistiche, locali di pubblico intrattenimento, hotel, immobili (tra cui numerose ville di consistente valore), ubicati nell'area milazzese e nebroidea, nonché il congelamento di somme di denaro in Paesi esteri.  Quello odierno è il risultato del brillante lavoro condotto dalla Divisione Anticrimine e dal Servizio Centrale Anticrimine, nel quadro di una la più ampia strategia di contrasto avviata dalla Direzione Centrale Anticrimine. Questa è la dimostrazione che lo Stato ha gli strumenti e la forza per contrastare le mafie".

Sono state queste le parole di Nicola Morra Presidente della Commissione parlamentare antimafia riferendosi all’operazione 'Hera' della Polizia di Stato - coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Messina e attuata dalla divisione Anticrimine della questura della città dello Stretto, oltre che dal Servizio centrale anticrimine - eseguita in data odierna. Nello specifico sono stati sequestrati assetti societari, cooperative sociali e aziende agricolo-faunistiche, locali di pubblico intrattenimento, hotel, immobili (tra cui numerose ville di consistente valore) che si trovano nell'area milazzese e nebroidea, tutte riferibili a due milazzesi, l'imprenditore Giuseppe Busacca e Santo Napoli ex infermiere già consigliere comunale ritenuto vicino ai clan dei barcellonesi, le cui attività spaziano dai servizi sociali alle cooperative agricolo/faunistiche.

L’infermiere era già stato coinvolto nell'operazione "Gotha 7" del dicembre 2017 (attualmente sottoposto agli arresti domiciliari) oggi in pensione e già condannato con sentenza non definitiva. In particolare il soggetto aveva, grazie al suo pregresso ruolo di pubblico amministratore, permesso al sodalizio di ottenere l'aggiudicazione di appalti pubblici ad aziende di proprietà dei sodali, nonché individuare le aziende che, assegnatarie di altri lavori pubblici, venivano sistematicamente sottoposte ad estorsione.

Il maxisequestro nasce da un'indagine che aveva portato all'arresto e poi alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa di Santo Napoli e svelato i rapporti tra Napoli e Busacca, soci nella gestione di diverse discoteche. Secondo gli inquirenti Busacca gestirebbe "in modo criminale una rete di cooperative nel settore sociale". L'imprenditore, inoltre, era già stato arrestato per estorsione e per una truffa in erogazioni pubbliche ed accusato di aver assunto alcune impiegate per ottenere contributi, salvo poi costringerle alle dimissioni.

Secondo gli inquirenti i due  destinatari del provvedimento di ablazione patrimoniale partecipavano a super-società di fatto" e strutture societarie piramidali destinate a dissimulare l'origine illecita dei capitali ed il loro reimpiego in attività economiche apparentemente lecite. Il ripiego del denaro avveniva tramite  la creazione di società "cartiere", ovvero utilizzando i fondi pubblici assegnati alle cooperative sociali nel contesto della formazione professionale e per la gestione di strutture residenziali per anziani, trasporto disabili e studenti, servizi di assistenza domiciliare, case rifugio per minori stranieri, emarginati, disagiati, attività di sportello sociale per famiglie in condizioni disagiate, servizi di segreteria e pulizie per poliambulatori pubblici gestiti dalle ASL locali, oltre che elettricisti ed operai, che hanno fruttato, solo tra gli anni 2000/2014, introiti superiori ai 100 milioni di Euro, successivamente riciclati nella casse sociali o distratti per finalità personali o per creare provviste di denaro occultate in fondi esteri.

Dallo svolgimento delle indagini patrimoniali è, infine, emerso che le compagini societarie destinatarie dell'odierno provvedimento di sequestro abbiano percepito finanziamenti pubblici erogati dallo Stato nel quadro delle misure a sostegno dell'economia in conseguenza dell'attuale emergenza sanitaria legata al COVID-19, per un importo complessivo di circa 500.000 euro.

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