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Circa 80 carabinieri del Comando Provinciale di Bari e del Gruppo di Trani, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal 6° Nucleo Elicotteri e del Nucleo cinofili di Modugno hanno eseguito due diverse ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip  del Tribunale di Bari su richiesta della Dda e arrestato 14 persone tra Trani, Milano, Roma, Napoli, Melfi (Potenza), Canosa di Puglia (Bat) accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, detenzione illecita di armi e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Come specificato dagli investigatori le attività di estorsione erano destinate ad accumulare ingenti somme di denaro da reinvestire in altre attività illecite, ovvero da riutilizzare per il pagamento degli avvocati difensori e per il mantenimento dei detenuti e delle loro famiglie.
In alcune circostanze per raggiungere tale scopo si sono registrate gravissime minacce, anche con l'uso delle armi di cui il sodalizio disponeva. Durante le indagini, infatti, sono state sequestrate 2 pistole semi automatiche, 2 fucili modificati e addirittura un fucile mitragliatore AK-47 kalashnikov. Talvolta i malavitosi avrebbero agito anche su commissione, come documentato in un episodio estorsivo sollecitato da un imprenditore edile, per questo motivo oggi ristretto ai domiciliari. Quest’ultimo, infatti, aveva ingaggiato il gruppo criminale affinché costringesse un esercente, cui aveva venduto il locale, a corrispondere i pagamenti dovuti con significativo anticipo rispetto alle date pattuite.
La prima delle due ordinanze emesse dal gip del tribunale di Bari ha riguardato nove persone di cui 6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, inoltre il reato associativo è stato contestato a 4 degli arrestati, riconoscendo per tre di loro anche l'aggravante "di aver promosso, diretto e organizzato il sodalizio". Il gruppo avrebbe infatti imposto a commercianti e imprenditori del settore manifatturiero di Trani dei pagamenti fino a 10mila euro per volta riuscendo a occupare "progressivamente il vuoto lasciato da Salvatore Annacondia e dai suoi affiliati - riferiscono gli inquirenti - la cui evocazione ha favorito l'imposizione di un clima di pesante e generalizzata intimidazione e di piena consapevolezza della diffusione del racket estorsivo".
L'operazione è scaturita dalle complesse attività di indagine svolte contestualmente e a seguito delle operazioni denominate 'Point break' e 'Point Break 2' condotte a Trani nei primi mesi del 2017 che hanno portato all'arresto di 13 persone per estorsione.
Inoltre i provvedimenti eseguiti quest'oggi sono anche il risultato di due attività investigative svolte in parallelo dalla Stazione di Trani e dalla Sezione Operativa della Compagnia di Trani che, con il coordinamento e la direzione dell'Autorità Giudiziaria, hanno consentito di ricostruire, a partire dall'aprile 2016, l'operatività del gruppo criminale mafioso Corda-Lomolino.

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