Coinvolto imprenditore vicino al clan dei Casalesi
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Lucca hanno eseguito un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Firenze - Ufficio Misure di Prevenzione - nei confronti di un imprenditore 45enne originario di Caserta, residente in provincia di Lucca, al quale erano già stati sottoposti a sequestro beni immobiliari e mobiliari nonché compagini societarie per un valore di circa 750.000 euro.
Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze e svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Lucca avevano evidenziato la “pericolosità” del soggetto sottoposto ad indagini, in quanto ritenuto “indiziato” sia di reati commessi “al fine di agevolare l’attività” dell’associazione mafiosa dei “Casalesi - fazione Michele Zagaria”, che di trarre i propri mezzi di sostentamento da delitti a sfondo patrimoniale.
Al contempo, era stata appurata la “sproporzione” del patrimonio disponibile rispetto al proprio reddito, in relazione al periodo temporale di riferimento (2013 - 2019).
L’attività svolta si inquadra in una più ampia strategia, attuata dalla Procura del capoluogo toscano (diretta dal Procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo), finalizzata a contrastare gli illeciti arricchimenti anche attraverso l’applicazione della normativa antimafia.
Sulla base delle risultanze emerse, il Procuratore Aggiunto dott. Luca Tescaroli e il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze dott. Giulio Monferini avevano avanzato richiesta di applicazione delle misure preventive personali e patrimoniali all’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Firenze (presieduto dal dott. Raffaele D’Isa), il quale, valutando la sussistenza dei requisiti di legge, aveva emesso il provvedimento di sequestro ablatorio dei beni riconducibili al proposto, eseguito a dicembre del 2020.
Successivamente il Tribunale di Firenze in funzione di giudice delle misure di prevenzione ha parzialmente accolto le richieste formulate dai Pubblici Ministeri della Procura di Firenze, disponendo la confisca solo di una parte - conti correnti bancari, libretti postali ed un’autovettura - dei beni riconducibili al soggetto proposto.
L'attività di indagine ha preso spunto dall’operazione “Ghost Tender”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lucca, che, nel marzo 2018, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, aveva portato, oltre che a primi sequestri di beni, all’arresto di 5 persone tra la Toscana e la Campania e alla denuncia a piede libero di ulteriori responsabili, in quanto appartenenti o fiancheggiatori di un’associazione a delinquere operativa dal luglio 2013, con base a Lucca e contigua ad un clan camorristico (“Casalesi”, fazione “Zagaria”) radicato nel casertano, dedita all’illecita aggiudicazione di appalti, alle frodi in pubbliche forniture e al riciclaggio.
Nell'ambito delle indagini era stato anche individuato un gruppo criminale che gravitava attorno ad imprenditori edili residenti in Provincia di Lucca e Caserta i quali, utilizzando prestanome e società compiacenti, molte delle quali “apri e chiudi”, si aggiudicavano decine di appalti della ASL 3 - Napoli Sud (con sede a Torre del Greco), per milioni di euro, in relazione a commesse per lavori edili, banditi per importi inferiori ai valori soglia oltre i quali sarebbe stato necessario ricorrere alle procedure ordinarie di affidamento.
A tale scopo, il sodalizio aveva stabilito rapporti di tipo corruttivo con un Dirigente della predetta ASL, il quale non solo aveva aggiudicato l’appalto in violazione delle norme di trasparenza, correttezza e imparzialità, ma aveva consentito al sodalizio di conseguirne il pagamento pur in assenza di qualsivoglia esecuzione dei lavori. In questo modo, le imprese riconducibili al gruppo criminale erano risultate, a turno, aggiudicatarie di numerosi appalti per lavori falsamente attestati come avvenuti, ma di fatto in gran parte non eseguiti.
Il procedimento penale in parola vede attualmente in corso di svolgimento la fase dell’udienza preliminare.
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