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Il pm di Milano Paolo Storari, che consegnò all'allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo i verbali segreti degli interrogatori di Pietro Amara con le rivelazioni sulla "Loggia Ungheria", è indagato dalla procura di Roma per rivelazione del segreto d'ufficio. Il magistrato milanese, che è stato iscritto come atto dovuto, sarà interrogato sabato prossimo ed è pronto a rivendicare la correttezza del proprio operato, mentre oggi toccherà a Davigo essere ascoltato come testimone dai magistrati di piazzale Clodio sulla diffusione di quei verbali segreti ad alcuni organi di stampa.
Quell'atto irrituale di consegna dei verbali a Davigo, secondo lo stesso Storari, non sarebbe stata altro che un'azione "di autotutela" per far fronte a quello che, a suo dire, sarebbe stata una sorta di immobilismo dei vertici della procura milanese dopo che, il 9 dicembre 2019, Amara gli rivelò per la prima volta l'esistenza di un'organizzazione segreta in grado di pilotare nomine nella magistratura e nei più importanti incarichi pubblici.
La sua decisione fu dunque quella di portare i verbali segreti a Davigo: una consegna avvenuta brevi manu, e non via raccomandata come previsto da una circolare del Csm, e senza nessuna la lettera di accompagnamento formale.
Ma vi fu poi una fuga di notizie con i verbali che in qualche modo finirono in mano ad alcuni organi di stampa.
Per questo motivo i magistrati della Capitale hanno deciso di avviare un'indagine nei confronti di Marcella Contraffatto, ex segretaria di Davigo al Csm. Gli atti di indagine sulla "Loggia Ungheria" furono trasferiti da Milano a Perugia tra fine dicembre e inizio gennaio scorso, vale a dire un anno dopo le prime rivelazioni di Amara al pm Storari. La procura diretta da Raffaele Cantone ora indaga per associazione segreta. Anche i pm di Brescia si stanno muovendo con una serie di accertamenti per ricostruire la catena delle responsabilità e valutare eventuali profili penali in capo a magistrati in servizio a Milano.

Foto © Imagoeconomica

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