"Oggi ci troviamo in una situazione di grave rischio. Dal punto di vista della prevenzione e della repressione siamo concentrati sul pericolo delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico". E' questo l'allarme lanciato dal procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, intervenuto al Festival del lavoro, organizzato dai Consulenti del lavoro. Il magistrato ha evidenziato come il pericolo "più grande è che le mafie possano aver trovato o possano collocare le loro liquidità nell'economia sana e quindi impossessarsi dal di dentro delle attività senza modificare all'esterno la titolarità".
"Di fatto - ha spiegato de Raho - il titolare resta apparentemente quello vecchio mentre la gestione, di fatto, è in capo all'organizzazione mafiosa. Nell'attività di contrasto abbiamo riscontrato anche che ci sono organizzazioni mafiose che costituiscono società finalizzate alla intermediazione della manodopera, poi offerta a prezzi più che concorrenziali alle imprese perché lavora completamente 'in nero' e senza versare contributi".
Nell'arginare questo tipo di rischi, ha ricordato de Raho, "un ruolo fondamentale deve essere quello svolto da consulenti del lavoro e sindacati, i più vicini rispettivamente all'attività economica e ai lavoratori e quindi i più adatti ad individuare con immediatezza eventuali variazioni degli assetti societari. I consulenti del lavoro sono tra i professionisti che hanno l'obbligo di segnalare operazioni sospette; quanto ai sindacati, sono stati loro nel processo Aemilia a spiegare come con l'ingresso della 'ndrangheta in azienda la presenza dei sindacati fosse calata del 90%. Una cifra impressionante che conferma come la mafia escluda qualsiasi possibilità di difendere i diritti". "Che cosa è cambiato in questo anno? Dal punto di vista della prevenzione - ha concluso il procuratore nazionale - ci siamo concentrati proprio sul pericolo di informazioni mafiose nell'ambito del tessuto economico: sul fronte degli appalti c'è stata una sorta di sospensione di alcune regole ma i controlli preventivi continueranno ad essere sviluppati, anche e soprattutto in tema di finanziamenti".
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