Il monito del procuratore aggiunto di Milano anche sul Recovery Fund
Alessandra Dolci, procuratore aggiunto di Milano, intervenendo in audizione alla commissione consiliare antimafia del Comune di Milano, ha lanciato l'allarme sul consumo di eroina nella città, spiegando come, dopo una contrazione nel fenomeno dello spaccio nel primo periodo del lockdown, l'attività è ripresa a pieno ritmo, mentre "per i grandi traffici di stupefacenti l'attività criminale non si è mai fermata". "Milano e il milanese sono un crocevia nella distribuzione del nord Italia", ha sottolineato la coordinatrice della Dda, spiegando come i carichi arrivino o dai Paesi Bassi o dai porti liguri, da quello di Livorno e da quello di Gioia Tauro. "Quel che è allarmante - ha sottolineato - è l'aumento del consumo di eroina, perché per un lungo periodo di tempo è stata considerata una droga desueta, invece nell'ultimo periodo abbiamo riscontrato un aumento dei traffici di eroina. La sola Polizia di Stato dall'inizio del 2020 ne ha sequestrati 80 chili, con un elevato grado di purezza". "Il prezzo dell'eroina - ha aggiunto - è decisamente aumentato rispetto al passato, si va dai 10mila ai 22mila euro al chilo di eroina già tagliata. Una dose di eroina sulle piazze di spaccio costa 20/30 euro, una di cocaina 45. E' aumentato anche il prezzo di hashish che attualmente è sui 6mila euro al chilo". "Il mondo degli stupefacenti è purtroppo in espansione, perché sono la principale fonte di finanziamento delle organizzazioni mafiose e soprattutto della 'Ndrangheta", ha concluso sul punto il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano. Alessandra Dolci ha quindi parlato dei sussidi in arrivo dall’Europa per la popolazione, in particolare con il Recovery fund. Secondo l’aggiunta di Milano è necessario alzare la soglia di attenzione e ha quindi lanciato l'allarme sulla grossa disponibilità di denaro contante proveniente dal traffico di droga in mano alle organizzazioni criminali, che "significa - ha spiegato - che hanno poi somme molto consistenti da investire nell'economia legale. In un momento come questo di carenza di liquidità il rischio è che fenomeni come l'usura o il riciclaggio di somme provento del traffico di stupefacenti aumentino in misura esponenziale". "Un altro aspetto che mi sta a cuore - ha sottolineato Dolci - è quello dell'appropriazione illecita di somme erogate sulla base dei vari decreti Cura-Italia, Liquidità, Rilancio, con garanzia pubblica o a fondo perduto. Ci sono investigazioni in corso e posso dire che le organizzazioni criminali sono particolarmente attive nel rilevare e intestarsi società che sono scatole vuote, per riuscire ad accedere ai finanziamenti, seppure non di somme particolarmente significative, e distrarle per fini personali".
"Ho letto negli scorsi giorni che tra le molte aziende che hanno chiesto accesso a questi finanziamenti - ha evidenziato la coordinatrice della Dda della Procura di Milano - ve ne sono oltre 600 che erano già intestatarie di interdittive anti-mafia, perché per accedere a questi finanziamenti è sufficiente un'autocertificazione e i controlli vengono fatti a posteriori. Ovviamente non tutte sono state beneficiate degli aiuti, perché in molti casi siamo arrivati in tempo, in altri i soldi sono stati erogati e distratti. Poi faremo le dovute contestazioni, anche se il denaro certamente non verrà recuperato". "L'economia criminale - ha concluso la coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia - è in movimento su diversi settori, da un lato per accamparsi risorse pubbliche previste dai vari decreti e in prospettiva del Recovery Fund bisogna alzare ulteriormente la soglia di attenzione".
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