Sequestrata gioielleria a Milano
Il Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e un sequestro preventivo, emessi dal G.I.P. di Palermo, Piergiorgio Morosini, su richiesta dei magistrati della Dda Salvatore de Luca, Dario Scaletta e Amelia Luise.
Uno degli indagati è finito in carcere, 11 agli arresti domiciliari e a 3 è stato notificato il divieto di espatrio e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L'inchiesta ha potuto contare sull'importante contributo dell'ultimo collaboratore di giustizia, Gaetano Fontana.
Il blitz di questa mattina, prosecuzione "finanziaria" della maxi operazione dello scorso maggio che portò in carcere 90 affiliati del clan Fontana, è scattato dopo la scoperta del sistema di riciclaggio in Lombardia del fiume di denaro provente delle attività illecite a Palermo. La famiglia Fontana - storicamente egemone nei quartieri palermitani dell'Acquasanta e dell'Arenella del mandamento mafioso di Resuttana - in parte stabilita da anni a Milano sfruttava il lucroso business del commercio "in nero" degli orologi di lusso, destinati a facoltosi clienti, ponendo in essere artificiose operazioni finanziarie anche con l'estero, grazie a una fitta rete di relazioni d'affari con numerosi soggetti, tra cui stimati operatori del settore compiacenti (esercizi di "compro-oro" e gioiellerie ubicati su Londra, Milano, Roma e Palermo).
Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di favoreggiamento personale, riciclaggio, autoriciclaggio, con l'aggravante del reato transnazionale e di aver favorito "Cosa Nostra". E' stato effettuato il sequestro del patrimonio e del complesso aziendale di una gioielleria di Milano e un compro-oro di Palermo e di apporti finanziari per 2,6 milioni di euro. Le operazioni sono in corso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia, con il supporto dei Nuclei PEF di Milano, Torino, Palermo, Pordenone e Grosseto.
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